Sono 10 i punti che separano la Juventus dalla capolista Inter. Una partita in meno ed uno scontro diretto da giocare. Pirlo e i suoi vanno a caccia di tanti successi ed alcuni passi falsi… dei nerazzurri, ma gli assenti continuano a non essere pochi.
28º giornata, dieci partite da qui alla fine della stagione, 11 punti per la vetta, 10 dalla capolista Inter. Pirlo, con lo spirito del grande campione, non perde le speranze e sa che non può più mollare un centimetro per sperare nello scudetto. La Juve si trova davanti ad un cammino in salita e pieno di insidie, consapevole di dover vincere tutte le partite da qui al termine del campionato. Perché la Juve ha una partita in meno rispetto agli uomini di Conte (il match di recupero contro il Napoli che si giocherà il 7 aprile) ed ancora uno scontro diretto (alla penultima di campionato). Potenzialmente 6 punti da “rubare” al suo avversario per eccellenza, e se la matematica non è un opinione, ciò vuol dire che oltre a dieci vittorie bianconere servirebbero quantomeno due passi falsi da parte dell’Inter. Non è facile ma nemmeno impossibile, perché i milanesi sono davvero forti, ma hanno anche una coperta molto precisa a livello di organico, fattore di cui la Juventus conosce le conseguenze…
In casa Juve si continua infatti a tribolare, Alex Sandro è fermo ai box anche se fortunatamente è stato escluso il peggio: niente lesioni muscolari alla coscia sinistra dopo l’infortunio che lo ha costretto ad uscire prima della fine del primo tempo di Cagliari. Probabile dunque un turno di stop in vista della gara di domenica contro il Benevento. Gli faranno compagnia Demiral (out fino a fine mese), Ramsey, Dybala (a disposizione forse dopo la sosta) e probabilmente ancora Buffon (lombalgia), tutto ciò in attesa del tampone che dirà se Bentancur (fermo per Covid del 4 marzo) si è negativizzato al Covid e può tornare disponibile.
Insomma, tante incognite ed una sola certezza… per continuare a crederci non può bastare vincere, sebbene sia fondamentale non è sufficiente. Ci dovrà mettere qualcosa di suo anche l’Inter, consapevole a sua volta di avere lo scudetto in mano, artefice del proprio destino. Attenzione però, perché è proprio in quei momenti che la testa può giocare brutti scherzetti…