La storia di una grande squadra come la Juventus, affonda le sue radici nella notte dei tempi, qualsiasi tifoso bianconero se avesse la possibilità di salire su di un’ipotetica macchina del tempo, probabilmente, chiederebbe di tornare al 18 maggio 1977.
Ma perché quella data ?
Per saperlo dobbiamo tornare indietro al 15 settembre 1976, quando per la Juventus inizia la partecipazione alla 6ª edizione della Coppa UEFA edizione 1976–1977.
I bianconeri partecipano a quella edizione, dopo essersi classificati al secondo posto in campionato con 43 punti, dietro al Torino Campione d’Italia con 45 punti.
Il Torino si qualifica in Coppa dei Campioni, la Juventus, insieme a Milan ed Inter, in Coppa Uefa, ed il Napoli partecipa alla Coppa delle Coppe, grazie al successo in Coppa Italia contro il Verona per 4 a 0, nella finale disputata allo Stadio Olimpico di Roma.
La manifestazione, all’epoca, si svolgeva in partite di andata e ritorno, con la regola, adesso abolita, che assegnava valore doppio alle reti realizzate fuori casa, in caso di parità di punti e differenza reti al termine del doppio confronto.
I bianconeri vengono sorteggiati per i trentaduesimi di finale della Coppa Uefa contro il Manchester City.
La gara di andata si gioca il 15 settembre 1976, allo Stadio Maine Road di Manchester, gli inglesi si impongono per 1 a 0, la rete è di Kidd al 44°, il risultato lascia intatte le chance per la Juventus di ribaltare il passaggio del turno nella gara di ritorno a Torino.
Ed infatti, il 29 settembre 1976, nel ritorno a Torino, con un classico 2 a 0, le reti di Scirea al 36°, e di Boninsegna al 69°, estromettono gli inglesi dal torneo, la Juventus approda ai sedicesimi di finale della competizione europea.



I sedicesimi di finale si svolgono sempre a Manchester, ma la Vecchia Signora deve affrontare l’altro Manchester, all’epoca più quotato, lo United.
Nella gara di andata disputata all’Old Trafford il 20 ottobre 1976, il Manchester United si impone per 1 a 0, la rete è di Hill al 32°, ma al ritorno gli inglesi vengono travolti dai bianconeri per 3 a 0, la doppietta di Bonisegna al 29° e al 63°, e la rete di Benetti al 85° chiude il discorso qualificazione.



La Juventus approda, quindi, agli ottavi di finale, dove trova lo Sachtar Donetsk, all’epoca militante nel campionato dell’URSS.
Il discorso qualificazione si chiude già nella gara di andata disputata a Torino il 24 novembre 1976, il 3 a 0, grazie alle reti di Bettega al 16°, Tardelli al 19°, e Boninsegna al 38°, mettono i bianconeri al riparo da qualsiasi sorpresa in vista della gara di ritorno a Donetsk l’8 dicembre 1976, l’incontro terminerà per 1 a 0 in favore dello Sachtar Donetsk, ma la Juventus vola ai quarti di finale.


Nei quarti di finale i bianconeri pescano il Magdeburgo, formazione della Germania Est, squadra ostica, anche da un punto di vista fisico ed atletico.
Ma la Juventus supera i tedeschi con due vittorie nel doppio confronto e vola alla semifinale.



I bianconeri sono oramai un rullo compressore, nella semifinale annientano i greci dell’AEK Atene, con un doppio successo, che spalanca le porte della finale, che all’epoca non si giocava in gara unica, ma con un doppio confronto di andata e ritorno.


Nella gara di andata della finale dell’edizione 1976-1977 della Coppa Uefa, allo Stadio Comunale di Torino, il 4 maggio 1977 si gioca la gara di andata, diretta dall’arbitro olandese Charles Corver.

L’incontro termina con la vittoria di misura per i bianconeri, grazie alla rete di Tardelli al 14° della prima frazione di gioco.
Il ritorno al San Mamés di Bilbao del 18 maggio 1977, si preannuncia ad alto rischio, l’ambiente è il dodicesimo uomo in campo, e si rischia di subire la foga dell’avversario, che per vincere il trofeo deve superare la Juventus con due gol di scarto, impresa alla portata della formazione basca.

Ma eccoci entrare nella macchina del tempo e digitare la data: 18 MAGGIO 1977.
La formazione basca, sospinta dal proprio pubblico in un’autentica bolgia, peraltro anche ostile alla squadra italiana, trasforma ben presto il San Mamés in una corrida.
Ma nonostante il clima infuocato, al 7° la Juventus si porta in vantaggio con Bettega, che con un colpo di testa in tuffo trasforma in rete un traversone di Tardelli, la Coppa Uefa è distante soltanto poco più di ottanta minuti.
Il vantaggio però, dura soltanto pochi minuti, al 12° l’Athletic Bilbao si porta sull’1 a 1, con la rete di Irureta, che con un tiro al volo finalizza una pressione insistita della formazione basca.
Il primo tempo termina sul punteggio di 1 a 1, un risultato ancora ampiamente favorevole ai bianconeri, che grazie alla regola del valore doppio del gol in trasferta a parità di punti e differenza reti, sarebbe al sicuro anche subendo un’altra rete.
Ma nel secondo tempo i padroni di casa, consapevoli che devono segnare almeno due reti per vincere la manifestazione, danno vita ad un forcing frenetico, che li porta, su azione da calcio d’angolo, al 78° in vantaggio per 2 a 1 grazie alla rete di testa di Carlo.
A questo punto, per i bianconeri la situazione si complica, ai baschi nei pochi minuti che mancano al termine dell’incontro, con un’altra rete, possono ribaltare il verdetto a loro favore, ed alzare, in casa davanti ai propri sostenitori, la Coppa Uefa.
L’assedio dell’Athletic Bilbao alla porta difesa da Zoff, continua senza sosta fino al 90°, ma la formazione guidata da Trapattoni si barrica in difesa, chiudendo tutti gli spazi, il fischio finale diventa una liberazione, che si trasforma in gioia irrefrenabile, la Juventus, con pieno merito, conquista il suo primo trofeo europeo.

Scendiamo dalla macchina del tempo, con la malinconia di aver visto trionfare una squadra composta da undici giocatori italiani di livello assoluto, oggi sarebbe impossibile costruire una formazione con queste caratteristiche, neanche la nazionale italiana riesce a mettere in campo una formazione composta da tutti calciatori italiani di quel livello, ed infatti un po’ di tristezza, nel leggere quella formazione che conquistò la Coppa Uefa del 1976-1977, inevitabilmente ci assale.








