La maglia non è stata gettata via, ma lanciata al raccattapalle che gliela chiedeva… Certo non con un sorriso, ma nemmeno con qualche messaggio nascosto nel gesto. Vero che si è visto un CR7 più nervoso ogni minuto che passava, lungo tutta la partita, soprattutto al rientro negli spogliatoi. Braccia larghe, sbuffi ed urla ai compagni si intensificano soprattutto al gol di Morata, arrivato dopo il palo colpito da CR7 a porta vuota. Un gol per lui generalmente impossibile da sbagliare, che ha innescato la miccia della furia portoghese. D’altronde Ronaldo non è solo uno che aspira al vertice di ogni record, è un perfezionista, uno che conosce il valore del gol e che non si perdona errori. Contro il Genoa, purtroppo, tutto è andato storto ed ecco che la vittoria della squadra sembra passare in secondo piano rispetto alla prestazione da Pallone d’Oro.
L’insofferenza finale ha stonato rispetto alla gioia dei suoi compagni per la conquista di tre punti fondamentali. Ci si aspetterebbe che da uno dei propri leader ci fosse una pacca sulla spalla, un sorriso… non rabbia e parole tutt’altro che di felicitazione. Questi atteggiamenti potrebbero palesare qualcosa di più, una volontà forse nemmeno troppo nascosta di cambiare aria, soprattutto dopo una stagione deludente ed un futuro che parla di rinnovamento sotto tutti i punti di vista… mentre Cristiano Ronaldo, ovunque, cerca solo una cosa: certezze.