Provvidenza e intuito cambiano le sorti della gara, ma anche un certo Federico. Mix micidiale nell’anticipo di stasera: si ripete una Juve permeata dalle continue difficoltà capace di trasformarsi in offensiva e letale in meno di un tempo, il secondo.
La storia si è ripetuta oggi, contro una delle rivelazioni di questa stagione di Serie A, ovvero lo Spezia di Vincenzo Italiano. Una squadra organizzata e coraggiosa, capace di mettere in grande difficoltà la Juventus e, paradossalmente, di fare la partita per gran parte della prima frazione di gara. Le difficoltà fisiche conseguenza delle tante assenze, portano gli uomini di Pirlo ad aspettare il momento giusto di attaccare piuttosto che imporre il proprio gioco. Memori di una squadra che nelle ultime cinque gare l’unico barlume di superiorità netta l’ha avuto contro il Crotone… ancora una volta dopo il gol di un C. Ronaldo risolutore e salvatore, niente faceva presagire al meglio. Ma stasera non è andata così, sotto tutti i punti di vista, e la valenza di tutto ciò è positiva.
I bianconeri crescono verso la fine del primo tempo ed è il solito CR7 a far gelare il sangue allo Spezia, con un palo clamoroso (il quarto della stagione) che arriva dopo uno splendido tiro a giro sul secondo palo a conclusione di un incursione personale dalla sinistra. Siamo al 42esimo, il rumore del pallone che si schianta sul ferro anticipa il duplice fischio del direttore di gara. Tutti negli spogliatoi con il risultato sullo 0-0, mentre pensieri e qualche preoccupazione riempiano il tunnel che penetra nei sotterranei dell’Allianz Stadium, perché uno Spezia perfetto ha attaccato alla grande senza concedere nulla ai padroni di casa, fatta eccezione per l’iniziativa personale del pluri-Pallone d’Oro.
Nel secondo tempo Pirlo prova le carte Bernardeschi e Morata (fuori Frabotta e McKennie) ed imposta una Juventus “modalità attacco”, una squadra ultra-offensiva che trova subito il gol con l’attaccante spagnolo. Rete inizialmente annullata per fuorigioco, poi convalidata dal Var dopo minuti di vera sofferenza. Esultanza smorzata ma vantaggio concretizzato, proprio dalla coppia appena entrata in campo: incursione e grande assist di Bernardeschi (secondo in stagione), attacco dello spazio come sempre perfetto di Alvaro Morata che insacca in rete un pallone pesantissimo. I cambi di Pirlo sono decisivi e cambiano gli equilibri della partita, lo Spezia in svantaggio è costretto ancor più a spingere contro una squadra che gioca con cinque uomini fissi nella tua metà campo. Infatti, al 71esimo è ancora Bernardeschi a servire un assist al bacio per l’omonimo ex-Fiorentina, Federico Chiesa, che in un tap-in personale firma il 2-0. Poi arriva il turno di Cristiano Ronaldo che, “picchia e mena”, riesce a trovare la gioia personale tanto cercata. Tris, venti gol in campionato e partita chiusa. Anzi, prima della fine gioia anche per Szczesny, grazie al rigore parato a Galabinov, proprio all’ultimo secondo di recupero.
Stasera, però, il Federico ritrovato è proprio Bernardeschi, che ha spaccato letteralmente in due la gara, facendo quello che da troppo tempo non faceva più. Pirlo ne sarà felice, ci contava e probabilmente ci ha sempre sperato, soprattutto in partite come questa, in momenti come questo. La vittoria di stasera vale doppio, nonostante il nome dell’avversario perché i ragazzi di Italiano sono una signora squadra, che ha tenuto in mano la partita finché non è entrata in gioco la provvidenza, l’intuito del tecnico nel cambiare le carte in campo, e quel Federico ritrovato.