Corto muso, cortissimo muso. Juventus – Fiorentina è stata una partita complicata, difficile. Tanti scontri, poche occasioni con la squadra viola che ha chiuso tutti gli spazi molto bene e ha infastidito i bianconeri come da credo del loro allenatore Italiano. Alla fine la spuntano i bianconeri al 91′. Un finale che è linfa vitale per la stagione.
La Juventus ha faticato a costruire per tutta la partita, complice anche un po’ di stanchezza. I bianconeri chiudono il primo tempo, per dare l’idea, con zero tiri in porta come successo con il Sassuolo. Altrettanto poco pericolosa la Fiorentina, che poco riesce a impensierire Perin. Equilibrio, insomma, e gioco frammentato da tanti scontri. Così è anche per la prima parte di ripresa, dove pure i bianconeri appaiono volenterosi.
L’espulsione di Milenkovic, che ha lasciato la Fiorentina in 10 al 73′ per doppia ammonizione, sembrava poter essere lo spartiacque della partita. E ovviamente lo è stato, con la Juventus che da quel momento non ha più abbandonato la metà campo viola. Più che l’inferiorità numerica (la difesa della Fiorentina era comunque riuscita a incartare i bianconeri nonostante i tentativi) a fare la differenza però sono stati i cambi di Allegri e, nello specifico, ancora una volta la qualità di Juan Cuadrado, entrato per il finale. Molto spesso l’uomo dei gol impossibili, il colombiano non si smentisce. Questo alla sua ex squadra ha il peso specifico importantissimo. E’ il gol che salva la Juventus, gli consegna la vittoria in un un momento difficile. E’ il gol che, soprattutto, rappresenta la speranza che ancora lega i bianconeri al sogno scudetto. Un ulteriore passo falso avrebbe reso l’obbiettivo dei bianconeri, già ora complicatissimo visto il ritardo in classifica, un miraggio lontano.