L’intervento del mister in Università
ESPERIENZA – Allegri è diventato professore per un giorno all’università Politecnica delle Marche. Il tema della giornata era: “Team working e comunicazione delle vittorie e delle sconfitte”. Il suo intervento in merito:
«Ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace, ma alla fine è sempre un gioco il calcio. La partita che va vinta con l’aiuto di tutti è la lotta al cancro, che secondo me parte da lontano, parte dagli stili di vita, l’educazione alimentare, quella sportiva. Questa partita va vinta, con l’aiuto di tutti. Facendo squadra, come dobbiamo fare noi nel calcio, bisogna arrivare all’obiettivo finale attraverso obiettivi intermedi. La comunicazione diventa fondamentale, l’aspetto psicologico credo che sia determinante. A volte nel nostro mondo sento parlare di tante cose, tutte giuste e van tutte bene, la componente psicologica credo che sia l’80% della riuscita del lavoro. Quando ci sono le difficoltà nel team, ci sono delle idee diverse magari, credo che il confronto aiuti tantissimo. Ogni giorno c’è sempre un problema diverso, il vero leader deve subito trovare la soluzione. Anche la sconfitta va gestita, per quello dico sempre in quei casi che bisogna stare zitti, facendo passare un po’ di ore. Sarà banale, ma nella vita non si può sempre perdere né sempre vincere. In un campionato ci sono 38 partite, l’obiettivo finale è lo scudetto, ma prima ci sono 38 micro obiettivi da raggiungere. Ho imparato tanto da Galeone e altri allenatori, ma credo che bisogna nascerci in questo ruolo. La leadership e il potenziale per diventare allenatore puoi migliorarli, ma se non li hai dentro è difficile. La capacità di ascoltare è la cosa più importante, io quando faccio una riunione con lo staff poi sto sempre zitto, alla fine decido sulla base dei pensieri degli altri”.