Seppur con 22 giorni di ritardo, sembra finalmente iniziato il nuovo anno in casa Juventus. Si respira l’aria di un nuovo ciclo proprio ora che quello passato (e glorioso) è terminato. Un cosiddetto anno zero, un momento da cui ripartire, soprattutto, per Pirlo.
Coincidenza o fortunata?
Perché non bisognava essere tra i più scettici per parlare come loro di fallimento stagionale ancor prima di arrivare al termine dell’andata. Diverse accuse, alcune giuste altre meno, la verità è che i cicli terminano proprio come le stagioni. Non è importante se la sconfitta contro l’Inter ha chiuso un’era, “chiusa una porta si apre un portone”. Chi ha voglia può credere che la dea fortuna abbia propiziato la finale, un augurio di buona sorte per il futuro, ma servirebbe comunque pazienza. Perché la vittoria della Supercoppa potrebbe essere davvero il seme della rinascita, della nuova Juventus, magari, dell’era Pirlo. Ma proprio perché la nuova Juve sta germogliando, giovane come la sua rosa seppur con tutte le spine al posto giusto, c’è da essere calmi e consapevoli di non poter pretendere tutto e subito. Bisogna dare merito alla società e alla dirigenza che sono stati capaci di continuare a vincere anche in un periodo come questo. Bisogna dare i meriti anche a Pirlo, magari dandogli piena fiducia, infondo Andrea è riuscito a dare un’idea di gioco e vincere (che è l’unica cosa che conta). C’è tanto da migliorare sì, ma le basi sono state gettate, le scelte fatte stanno trovando risposta e le teche del J-Museum si stanno continuando a riempire. È giusto non dare nulla per scontato, la strada inizia proprio adesso e sarà in salita, ma se non altro i presupposti fanno venire voglia di sognare.
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