UN GIOCATORE ENTRATO SILENZIOSAMENTE NEGLI SCHEMI. UN PLAY ORA IMPRESCINDIBILE E CHE FAREBBE COMODO.
ARTHUR- Partiamo dai numeri, per fare subito chiarezza e rendere al meglio l’idea. In Serie A, Arthur ha giocato 13 partite, di cui 10 da titolare, per una media di 64 minuti a gara.
Il giocatore ha toccato in media 67.2 palloni a gara, con 1 grande opportunità a sfida e 0.9 passaggi chiave. La precisione nei passaggi è del 94 percento: dato che sale al 96 nella propria metà campo e scende al 93 nella metà campo avversaria. Le palle lunghe hanno una precisione dell’85 percento, mentre i passaggi corti dell’80.
I dribbling riusciti sono 0.8 a partita, con il 71 percento di precisione. I contrasti vinti 3 a gara, per una percentuale del 52 di riuscita. I falli subiti 1.2, mentre quelli effettuati 0.6. Infine, 1.2 recuperi a partita, 0.8 tackle a gara. Sono 0.4 i salvataggi in media.
Numeri davvero importanti e che fotografano al meglio la necessità bianconera di avere un play come Arthur in mezzo al campo. Entrato nelle gerarchie di Pirlo passo dopo passo, in modo silenzioso. Scalzata la concorrenza di chiunque, perno e faro del gioco. Palleggiatore, equilibrista e geometra delle manovre della Juventus.
Il giocatore verdeoro ha cambiato il volto e tattica della Juventus. Ancora a dimostrazione di ciò, ci sono i numeri. Quando l’ex Barcellona è stato titolare a centrocampo, la media è stata di 2.2 punti a gara. Per quanto riguarda i gol, media di 1.9 fatti a partita con lui in campo e soli 0.6 subiti.
INFORTUNIO– Purtroppo per Pirlo e la Juventus, una botta, presumibilmente subita molto tempo prima (forse quella con l’Atalanta), ha creato una calcificazione.
Continue terapie e cure che forse non potrebbero bastare e sottoporrebbero Arthur ad intervento chirurgico con i tempi di recupero che si allungano.
Il play bianconero, cucitore delle trame juventine, starà fuori almeno per altre 2 settimane, sperando di non dover allungare i tempi per un intervento, perché alla Juventus serve come non mai il suo play.