Testa, mentalità, gruppo. Tre parole che formano un concetto preciso, concreto, fondamentale per il risultato. Pirlo lo ha ribadito più e più volte, era stato chiaro anche nella conferenza stampa che anticipava la gara di questa sera.
Contro la Fiorentina, una squadra che stava andando malissimo, nell’ottica di una partita che non è mai stata una partita semplice, aldilà delle differenze tecniche e della posizione di classifica. Proprio per questi due motivi la squadra di Prandelli è scesa in campo a cuor leggero, con la testa sgombra dai fantasmi recenti; in fondo non c’era niente da perdere a Torino contro la Juve dei record. Eccola la mentalità, la tranquillità, la lucidità che serve per stare sempre sul prezzo, caratteristiche che unite alla tecnica rendono qualsiasi squadra micidiale. Anche una Fiorentina decrepita.
Così, dopo una manciata di secondi, Ribery imbecca Vlahovic tagliando in due la difesa di Pirlo, il numero 9 gigliato sembra allungarsi la palla in falcata di quel troppo, invece, proprio con quel movimento manda fuori tempo Szczesny e di cucchiaio lo beffa. Juve sotto di un gol, ma il peggio deve arrivare perché, pochi minuti più tardi, un ingenuo Cuadrado, uno dei tanti ex della gara, entra a gamba tesa su Castrovilli. Per l’arbitro è inizialmente giallo, ma con l’aiuto del Var la decisione viene rettificata: rosso per Cuadrado e Juve in dieci uomini. Per la cronaca, il fallo assomigliava “vagamente” a quello di Bergamo, non “giustiziato”, dove vittima fu invece il colombiano e carnefice De Roon. Tuttavia, rosso sacrosanto, niente da eccepire… se non la mancanza di quell’attenzione al dettaglio tanto osannata da Pirlo e dimenticata da Cuadrado.
Da quel momento in poi, la Juve spenge i fari e corre al buio. Senza testa, senza meta. Il deficit numerico senza dubbio influisce, come del resto le decisioni di La Penna, che su due episodi molto dubbi in area di rigore viola decide di non andare nemmeno a rivedere. Ma è giusto non nascondersi dietro a un dito, la Juventus è superiore a questa Fiorentina e doveva prevalere su tutti i fronti, partendo dall’approccio alla gara. Invece, tanti errori ed un’atteggiamento sbagliato in partenza. Al contrario, invece, dell’altro ex del match, Martin Caceres, esterno destro a tutto campo che nel primo tempo si limita a mette dentro diversi palloni insidiosi, mentre sul finale a siglare il gol dell’ex.
Prima dell’epilogo, si parla di uno Szczsceny che compie la più bella parata dell’anno su un tiro chirurgico di Castrovilli, mentre Cristiano Ronaldo prova a tenere tutti sulle sue spalle, spalleggiato da un Chiesa capace di strappare in due la difesa di Prandelli, come di perdere il pallone da solo sul più bello. L’altro ex come lui, sempre Federico, ma Bernardeschi, viene caricato da Buffon a pochi secondi dall’inizio del secondo tempo. Entra al posto di uno spento Morata, andando a formare con Chiesa e Ronaldo il tridente offensivo della seconda parte di gara. È a quel punto che Borja Valero rischia il secondo giallo; intervento dubbio e polemiche dalla panchina bianconera. Prandelli deve essere della stessa opinione, infatti dopo un secondo, sostituisce lo spagnolo con Pulgar. Polemiche che si alimentano per un contatto deciso di Castrovilli su CR7 in area di rigore. Ma la migliore Fiorentina della stagione continua a giocare e pungere aldilà delle polemiche. È Biraghi a fornire due assist al veleno, il primo coinvolge un Bonucci distratto che costringe Alex Sandro all’autogol; il secondo, come detto prima, vede protagonista Caceres che mette dentro ad un passo dalla linea. È 0 – 3 Fiorentina (un risultato del genere all’Allianz Stadium lo aveva fatto solo il Real Madrid). È blackout bianconero; Nedved se ne va, Paratici lo segue e, come se non bastasse, l’infortunio di De Ligt, costretto a lasciare il campo a 5 minuti dal termine.
La Juve cade contro una bella Fiorentina, ma lo fa da sola, mostrando l’altra faccia di se stessa, “scapestrata”, diversa da quella di Parma. Ecco che riaffiora la domanda: Qual’è la vera Juventus?
Prima di rispondere godiamoci il Natale, o almeno quel poco che ci è concesso, riflettendo bene che da un possibile -1 dalla capolista Milan, si può restare a 24 punti, vista la sentenza di oggi del Tar riguardo la partita da rigiocare contro il Napoli.