LE DICHIARAZIONI – Intervistato ai microfoni della “Gazzetta dello Sport“, Alessandro Botti parla di Massimiliano Allegri e della loro collaborazione nata con i cavalli. Di seguito, le sue affermazioni.
Che tipo di proprietario è?
“Ci siamo incontrati di persona prima di Psg-Juve. Abbiamo preso un caffè all’hotel e chiacchierato sulla passione che coltiva da sempre con gli amici livornesi. Ci siamo scambiati vedute sui rispettivi sport, mi ha raccontato la sua giornata tipo e ha voluto sapere come si lavora a Chantilly, dove però non è ancora riuscito a venire. Ma prima o poi…“
Lavorate a distanza?
“Ci sentiamo per telefono, due o tre volte a settimana. Di solito vuole sapere come stanno i cavalli. Gli mando i video degli allenamenti, se può ci parliamo prima delle gare per scegliere la miglior strategia. È come un presidente di club che prima della partita vuole sapere dall’allenatore che squadra manda in campo, con quali schema e giocatori: i cavalli in fondo sono come atleti di alto livello. Poi se riesce segue le gare che analizziamo insieme dopo il traguardo. Ne sa: vede subito se ci sono stati problemi o colpi di sfortuna, se cavallo o fantino potevano far meglio. Così è più facile lavorare: Max è ambizioso come nel calcio. Crede molto in Mascagni, comprato all’asta per 50mila euro: per il momento è affidato a Markus Munch, tra l’altro ex giocatore del Genoa”
Sono ggià 5 vittorie per Allegri:
“Nel luglio 2021, al Longchamp, Allegri ha vinto all’esordio il Prix Hocquelus con Light Up My Dream, un cavallo che gli avevo proposto tramite amici in comune. Da buon toscano, Allegri è un appassionato di vecchia data, le corse le ha nel sangue e non è un caso che la divisa della scuderia sia amaranto e stella bianca, in onore del Livorno”
Com’è nata la collaborazione?
“Sapeva che lavoravo con Ancelotti e cercava un nuovo allenatore cui affidarsi. La mia famiglia è nota nell’ambiente. Adesso abbiamo pure qualche cavallo insieme”
Tra cui anche il “corto muso”:
“Era di un mio cliente, gliel’ho proposto al 20%. Il nome l’ha scelto mia moglie Ilaria, ex giornalista, prendendo spunto dal famoso aneddoto su Max. E l’idea è subito piaciuta anche a lui. È un buon cavallo, tornerà a correre appena risolto qualche contrattempo fisico”