Le parole dell’allenatore bianconero
DICHIARAZIONI – Intervistato da Cronache di Spogliatoio, l’allenatore della Next Gen Massimo Brambilla ha parlato così dell’importanza di questo progetto lanciato dalla Juventus:
Dobbiamo lavorare sulla crescita dei ragazzi sotto tutti gli aspetti, ma quello che cambia e che qui il risultato conta. Affrontiamo partite toste, contro rose che lottano per salire oppure non retrocedere. La differenza sta in questo concetto. Il lavoro in settimana è poco diverso, ma la domenica i calciatori possono capire davvero quello che serve per diventare grandi. Sei in un campionato dove il risultato conta, la classifica ha un peso importante. In Primavera, se perdi, alla fine non succede niente. I ragazzi sono in un’età in cui i margini di miglioramento sono volubili e durante la settimana ci concentriamo su questo aspetto. Dobbiamo metterli nel contesto corretto, organizzato a livello di singolo e di squadra, perché nel weekend è fondamentale che facciano parte di un ambiente che lavora a meraviglia contro formazioni di livello. Cerchiamo di far capire ai ragazzi che il risultato è solamente il frutto della prestazione, che questa deve sempre avere la priorità, senza perdere di vista il resto. Ci sono tante variabili che antepongono una vittoria a una sconfitta, e niente deve intaccare il senso della loro preparazione in settimana. Se alla prestazione non leghi il risultato, significa che qualcosa non ha funzionato bene, ed è materia di studio per mostrare ai nostri atleti la direzione corretta». Il salto tra la Primavera e la prima squadra è troppo difficile. Certo, ci sono le eccezioni, quelli che possono permetterselo. Questa rosa è nata per questo motivo, per porsi nel mezzo. Deve essere funzionale alla crescita, inserire lo stacco della C rispetto a una realtà giovanile. Sono campionati completamente diversi. In C trovi tattica e fisicità differenti, così come il modo di interpretare le gare. È come confrontare il giorno con la notte. Chi arriva dalla Primavera, inizialmente qualcosa concede e soffre: una volta che ti adatti, migliori a vista d’occhio, specialmente perché a quest’età sei in perenne evoluzione