Il parere dell’ex arbitro e designatore sull’arbitraggio di Gianpaolo Calvarese.
IL COMMENTO – Paolo Casarin ha parlato sulle pagine del Corriere della Sera del big match della trentasettesima giornata e ha analizzato gli episodi chiave della gara. Queste le sue parole:
“Juventus-Inter ha mostrato dove può sprofondare il gioco del calcio se si modifica l’applicazione delle regole in area di rigore per segnare di più. Tanti gol per falli in area vuol dire più rigori. Siccome l’arbitro è solo un uomo, pronta la Var per ridurre gli errori, soprattutto quelli chiari ed evidenti. Lo afferma il protocollo della Fifa. Ma in realtà ogni fallo di mano è rigore; i giocatori stanno più attenti e allora si decide che ogni contatto leggero in area può essere rigore. Chiari ed evidenti? Ogni caso dubbio va rivisto, si è tuonato solo in Italia. Calvarese non vede il contatto, in mischia, tra Chiellini e Darmian e Irrati lo invita al monitor. Rigore. Poi si sfiorano il piede di De Ligt e il tallone di Lautaro: Calvarese non vede e Irrati lo informa. Rigore. Modesto contatto laterale tra Lukaku e Bentancur, già ammonito, Calvarese prima non decide e poi espelle lo juventino. Calvarese è forse confuso. Poi autogol di Chiellini, Calvarese crede di vedere un fallo di Lukaku; Irrati lo chiama e Calvarese si corregge, 2-2. Cuadrado aggancia Perisic e Calvarese fischia il rigore fantasma: «Ho visto bene», e Irrati deve tacere, come dice il protocollo. Solo l’espulsione di Brozovic è come quelle di una volta. Una partita con due rigorini e uno scherzo di Cuadrado. Una volta c’era più rispetto per il gioco del calcio”