Il caso Suarez che tiene banco ormai da circa quattro mesi, non finisce di regalare sorprese. Infatti a finire sul registro degli indagati, pare sia stato anche l’ex segretario generale della Juventus Maurizio Lombardo, in bianconero dal 2011 al 2020, che era colui che si occupava dei documenti, dei contratti e dei regolamenti. Il suo nome compare nei verbali dei testimoni ed iscritto nel registro degli indagati, insieme a quello di Paratici e Cherubini.
L’ex segretario è stato anche ascoltato dalla Procura di Perugia, ma al momento c’è il massimo riserbo sul contenuto del verbale. Da una prima ricostruzione però, Lombardo ha avuto un ruolo seppur minore in questa vicenda, anche se il verbale del suo interrogatorio è ancora secretato.
Intanto sono spuntati fuori degli screenshot delle conversazioni tra Fabio Paratici e l’avvocato del giocatore, Ivan Zaldua. Nelle conversazioni è possibile notare come il dirigente juventino chieda se Suarez abbia il passaporto italiano:
“Una domanda per essere sicuro: Luis ha anche il passaporto comunitario?“
Questo scrive Paratici in un messaggio a Zaldua, che dopo molte ore, risponde con un secco no. Suarez il passaporto comunitario non ce l’ha. Il dirigente bianconero, però, pensava non fosse così e gli risponde nuovamente dicendo che lui aveva controllato su alcuni siti internet specializzati nel calciomercato che, invece, dichiaravano l’argentino come comunitario.
Paratici nell’interrogatorio presso la Procura di Perugia dello scorso 11 novembre, aveva confermato tutto questo dicendo anche che la Juventus era sul punto di acquistare il calciatore:
“L’interlocuzione consentì di raggiungere un accordo del valore di circa 7,5 milioni di euro netti, comprensivi di un bonus di 1,5 milioni, compresi bonus più difficili da raggiungere fino a un totale di 10 milioni di euro. Noi eravamo convinti, perché questo dicevano i siti specializzati che il calciatore avesse cittadinanza comunitaria e in particolare italiana in quanto aveva moglie e figli italiani ed era in Europa da 11 anni.“