Che giorno è oggi? Un banale venerdì di fine settembre, un giorno come tanti. Ma che può, invece, assumere il significato del cambio della guida tecnica in una giornata che si consegnerebbe alla storia della Juventus. La permanenza di Massimiliano Allegri è, secondo gli addetti ai lavori, nelle mani del Consiglio di Amministrazione della società che maturerà una decisione in questo venerdì non così anonimo. Di solito la convocazione del nuovo CdA non fa notizia, ma questa volta è stata attribuita al Consiglio molta importanza dai media e dai tifosi perché arriva in un momento critico della gestione tecnica di Allegri. Ma ciò che interessa sapere davvero è se può il Consiglio di Amministrazione decidere l’esonero dell’allenatore. Tecnicamente può dare un indirizzo al management ed esprimersi sugli ultimi delicati problemi della squadra. Ma appare anche poco probabile che possa pronunciarsi su questioni di campo.
Per come è strutturata la Juventus, le decisioni prettamente “calcistiche” sono delegate ai manager che poi rendono conto al CdA e all’assemblea, ma non vengono prese in seno al Consiglio. Del resto i componenti del CdA sono manager, esperti di economia e che finanche nelle questioni tecnico-tattiche guardano l’aspetto economico. È significativa in tal senso l’approvazione dell’acquisto di Cristiano Ronaldo. È vero che il CdA potrebbe fare valutazioni sui mancati introiti in caso di fallimento sportivo della stagione, ma al 23 di settembre, cioè all’inizio dell’annata, i consiglieri preferiscono evitare una decisione che amplierebbe i già ingenti costi di gestione, senza avere la garanzia che questo basti a evitare il fallimento sportivo. In altre parole insomma, è assai remota l’ipotesi che se ne esca con la decisione dell’esonero. Il tema caldo sarà discutere dei brutti risultati di bilancio della stagione ’21-22, che dovranno essere approvati per la presentazione all’assemblea. Si parla di un passivo di oltre 200 milioni. Altro che esonero.