Il reparto mediano risulta affollato e le possibili cessioni non appaiono vicine alla conclusione degli affari..
Le vie del mercato possono subire delle brusche frenate, oppure delle accelerate improvvise che possono condizionare (in negativo o in positivo) l’annata che sta per avviarsi. La Juventus, grazie ai 3 grandi colpi di questa estate (Bremer, Di Marìa e Pogba) entra di diritto nelle pretendenti allo scudetto, oltre a mandare un chiaro messaggio alle big europee: ‘ci siamo anche noi’. I fuochi d’artificio in entrata sembrano non finire qui per la Juve che vorrebbe aggiungere un altro tassello al mosaico a disposizione di Allegri, ovvero Leandro Paredes. L’argentino sarebbe il direttore d’orchestra perfetto per il tecnico livornese, il telecomando con cui giostrare il proprio gioco a piacimento e l’equilibratore delle due fasi, ma il problema attuale risponde al nome di ‘abbondanza’. Abbondanza in un reparto come quello di centrocampo che obbliga la società a fare delle scelte anche in chiave uscite: Ramsey, Rabiot, McKennie, Arthur, Locatelli, Zakaria e il nuovo arrivato (bentornato) Pogba, oltre a considerare parte della rosa anche i giovani Miretti, Rovella e Fagioli. 10 calciatori nello stesso reparto: un po’ troppi per poter pensare ad un nuovo innesto. Le varie situazioni ‘in bilico’ riguardano tutti i sopracitati, fatta eccezione per Manuel Locatelli e Paul Pogba: Ramsey alle prese con una buonuscita complicata, Rabiot piace in Premier League, ma c’é bisogno dell’offerta giusta, McKennie e Zakaria proposti senza successo come chiavi per arrivare a Zaniolo, Arthur corteggiato dall’Arsenal ma finora timidamente. Serve sbloccare qualcosa in questo senso per creare una Juve non solo sostenibile economicamente, ma anche strutturalmente.