La Juventus sta crescendo anche se la strada è lunga e c’è ancora da migliorare. E’ questo il mantra di Andrea Pirlo, ribadito più volte in conferenza stampa. Un miglioramento che, nelle idee del tecnico, pare non possa prescindere da Federico Chiesa. L’ex viola si è, infatti, guadagnato la fiducia del mister in questo inizio di stagione totalizzando 5 presenze, di cui 2 in campionato e 3 in Champions League.
LE CARATTERISTICHE- Ala destra dalla grande velocità, duttile abbastanza da poter essere impiegato anche a sinistra, Chiesa fa dell’1vs1 e della rapidità negli spazi le sue doti migliori. Il multiforme modulo di Pirlo, che gli consente di svariare a tutta fascia, esalta le caratteristiche di un esterno che sa spendersi molto in termini di corsa per tutti i novanta minuti.
I LIMITI- Impiegato da seconda punta ai tempi della Fiorentina, il giovane nazionale italiano ha dimostrato scarso feeling con il gol. Nella sua migliore stagione realizzativa, la scorsa, ha messo a segno dieci reti. Non è un caso che sia rimasto ancora a secco di marcature in bianconero. Non in stagione, dove a dire il vero, ha timbrato il cartellino nella rocambolesca gara contro l’Inter, poi persa dalla Fiorentina per 4-3.
LA SOLUZIONE- Pirlo sta elaborando un’idea di gioco molto europea nella quale assume posizione primaria il recupero alto della palla. Nell’attuarla, gioca un ruolo di primaria importanza il reparto offensivo con gli attaccanti chiamati a contribuire al grande pressing a tutto campo. L’esterno d’attacco è in tale manovra la cartina al tornasole. Più avrà polmoni, capacità di attaccare la profondità e di occupare gli spazi, più sarà efficace l’intera fase di non possesso. Federico Chiesa sta interpretando bene il ruolo, non essendo affatto intimorito dalla possibilità di percorrere più volte la fascia nel corso della partita. Meno convincente nel ruolo di esterno a tutto campo appare Dejan Kulusevsky, che predilige il gioco nello stretto e una maggiore vicinanza alla porta. Al contrario le praterie consacrano Chiesa a tuttofare della fascia e motore inesauribile della squadra bianconera.
IPOTESI SUGGESTIVA- A lungo ci si è interrogati sulla possibilità di vedere in campo il tridente pesante bianconero con Dybala e Ronaldo a sostegno di Morata. E questa ipotesi sembrava destinata a cozzare contro il muro dell’equilibrio e della tenuta difensiva. A ben vedere, però, il tridente non appare così insostenibile. Se Chiesa si manterrà su buoni livelli di rendimento e Pirlo sarà capace di “creare” il suo alter ego sull’altra fascia, l’abnegazione e il sacrificio degli esterni forniranno le solide fondamenta sulle quali il tridente pesante potrà avere compiuta ragion d’essere