I numeri parlano di una distribuzione di gol più equa rispetto alla passata stagione, con ben otto giocatori a segno in appena sette giornate di campionato.
TORINO – Orfana di Cristiano Ronaldo la Juventus ha trovato la via del gol con diversi interpreti. Il portoghese non è stato sostituito da un singolo, nessuno sarebbe in grado soprattutto in termini realizzativi: 101 gol in 134 partite, più di trenta a stagione per un solo giocatore. Per provare a mantenere una cifra realizzativa così alta la squadra di Allegri si è affidata alla forza del collettivo. Meno gol (rispetto agli anni passati), ma distribuiti su più gambe, tradotto in: 2 reti per Dybala, 2 per Morata, 2 per Locatelli e 1 per Chiesa, Cuadrado, Kean, De Ligt e Bonucci. Undici nelle prime sette giornate di campionato i bianconeri li avevano realizzati nel 2011/2012, l’anno del primo scudetto, quello che ha dato la stura al ciclo novennale. Allargando il discorso alla Champions League si deve aggiungere anche il contributo di Alex Sandro contro il Malmö, che porta così il computo totale a nove marcatori diversi. Nel tabellino mancano ancora i nomi di Kulusevski, Bernardeschi, Kaio Jorge – reduce dall’infortunio e in campo nei minuti finali del derby -, ma soprattutto per Allegri manca ancora il contributo di Rabiot, un giocatore che ha nelle gambe tanti gol, molti di più di quelli che effettivamente realizza.