Sembra crollare il tema del vizio procedurale
INTRECCIO – Un documento di sei pagine in cui la Juventus non viene mai nominata. E’ questo il contenuto della ‘carta Covisoc‘ che gli uffici della Procura FIGC hanno consegnato ai legali di Cherubini e Paratici, oltre che del club bianconero. Come spiega Il Corriere dello Sport, il documento affronta il tema delle plusvalenze, facendo esplicitato riferimento ai casi Chievo, Cesena, Perugia e Atalanta, ma non a quello che avrebbe poi visto protagonista il club bianconero. C’è un passaggio, in particolare, che sarebbe giudicato chiave: “Sulla scorta di tali considerazioni in diritto, dalle quali questa Procura non può prescindere nell’esercizio delle proprie prerogative inquirenti e requirenti, è evidente che l’esercizio dell’azione disciplinare in questa materia, in una logica metodologica di continuità rispetto alle valutazioni già svolte nelle precedenti fattispecie disciplinarmente rilevanti esaminate, potrà essere utilmente perseguito ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio di calciatori fra due o più società professionistiche, in termini di sistematicità delle medesime operazioni di mercato, non già un’episodica operazione, finalizzati a sopravvalutare i dati di bilancio delle medesime società mediante, appunto, il sistema delle ccdd. Plusvalenze”. In sostanza, nella carta – datata 14 aprile 2021 – mancherebbe alcun riferimento alla notizia di un’ipotesi di illecito, proprio l’elemento che farebbe retrodatare l’inizio delle indagini, l’obiettivo dei legali juventini. Qualora Chiné, invece, avesse menzionato le attività della Vecchia Signora, avrebbe dovuto iscrivere la notizia di reato entro 30 giorni. Pertanto, l’iscrizione è stata fatta solamente a ottobre 2021 quando la Covisoc ha segnalato le operazioni sospette del club giustificando di aver tenuto conto di quelle sei pagine solo perché contenenti delle basi interpretative. Crolla, così, il tema del vizio procedurale, motivo per cui per il ricorso al Collegio contro la penalizzazione restano in piedi solo altre argomentazioni.