L’analisi del tecnico livornese dopo l’ottava vittoria consecutiva nel post-partita
ALLEGRI – Negli ultimi minuti di partita si è visto un Massimiliano Allegri spiritato, come non lo si vedeva da tanto tempo. Celebre l’episodio di Carpi in cui si tolse la giacca di dosso per scaraventarla al suolo, indemoniato verso i suoi ragazzi per una gestione secondo lui poco attenta del risultato. Juventus–Udinese rappresenta l’ottavo tassello vincente consecutivo che lancia la Juve al secondo posto, in attesa del Milan che ospiterà la Roma, ma soprattutto a 4 lunghezze dal Napoli capolista. Nel post-gara, il tecnico livornese ha analizzato la sfida, queste le sue parole:
“Il Napoli resta nettamente favorito, sta tenendo un ritmo infernale e ha ancora tanti punti di vantaggio. Quindi noi dobbiamo continuare a fare un passettino alla volta, a fare il nostro lavoro con un profilo molto basso, in silenzio e senza trionfalismi. Le stagioni si decidono negli ultimi due mesi, intanto abbiamo consolidato la nostra presenza nelle prime quattro posizioni e avere 37 punti a due giornate dalla fine del girone d’andata è un buon risultato. La rimonta? Mi fa piacere che gli avversari ci considerino una rivale per il titolo, credo che sia una questione di convinzione e di fare il massimo. Noi comunque dobbiamo centrare l’obiettivo minimo del quarto posto, per giocare la Champions l’anno prossimo, che è un risultato sportivo ed economico per la società. Stiamo facendo un percorso e dobbiamo alzare l’asticella delle prestazioni, la svolta è merito di tutta la squadra, questo spirito l’hanno costruito i giocatori e significa fare quel centimetro in più, quella corsa in più e sacrificarsi tutti insieme, chi gioca e chi subentra. Nel primo tempo siamo stati precipitosi, ci sono stati degli errori tecnici, ma è anche merito dell’Udinese che pressava forte. Quando non abbiamo affrettato la giocata, invece, sono arrivate le occasioni di Kean. Nella ripresa siamo cresciuti, abbiamo costruito diverse occasioni e abbiamo portato a casa la vittoria. Per vincere il livello tecnico è importante: Di Maria ha fatto alcune giocate straordinarie all’interno di quasi 70 minuti di ottimo livello; Paredes ha dato un’ottima palla a Chiesa e può diventare un giocatore importante se cresce nelle verticalizzazioni, oltre a fare il gioco corto. Federico, da parte sua, è stato fuori un anno, a Cremona era entrato bene, stavolta ha iniziato a destra dove era un po’ chiuso, così l’ho spostato a sinistra dove ha avuto delle fiammate importanti. E’ normale che ci voglia un po’ di tempo per tornare in condizione. Ma sono contento in generale di tutti i ragazzi che ci hanno messo cuore e voglia; ora dobbiamo recuperare gli infortunati e anche energie fisiche e mentali perchè si giocherà ogni quattro giorni.“