Il jolly bianconero parla dell’inizio di stagione non semplice e degli obiettivi di questa stagione.
DICHIARAZIONI – Intervistato da La Stampa, Juan Cuadrado ha parlato di molte cose, dalla vittoria di Champions fino al razzismo e al rapporto con la religione:
La soddisfazione di aver giocato da squadra, di aver lottato per un risultato che volevamo a tutti i costi, è il nostro DNA, contro le grandi viene fuori. E’ una vittoria che ci dà nuove consapevolezze, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare.
Sul suo ruolo:
Non è stato semplice riadattarmi a fare il terzino: lo facevo in Colombia, ma era un calcio diverso.
Sul prossimo impegno:
Vedo il Torino molto più solido, sarà una partita speciale. Il gol del 2015? Lo ricordo ancora benissimo, il boato del pubblico fu qualcosa di incredibile. Come quell’anno, anche ora siamo indietro ma siamo convinti della nostra forza e ci crediamo, lotteremo fino alla fine.
Sul pubblico che ritorna allo stadio:
E’ bellissimo ritrovarli, senza di loro non è la stessa cosa. Dispiace che continuino a capitare episodi come quelli di Maignan, la partita dovrebbe essere vissuta soltanto come un divertimento e dovremmo essere tutti più responsabili. Invito a riflettere sugli effetti delle parole: non fanno male solo al diretto interessato, ma colpiscono anche la famiglia.
Sulla religione:
Ringrazio Dio per quello che ho. Non basta il talento se non lo si coltiva, e comunque va ricordato che ci viene dato dall’alto . Io vengo dalla povertà, senza Dio non sarei dove sono ora: per questo gli sono grato.