La Juventus incontra l’Udinese, voglia di riscatto dopo l’amara finale, con Allegri che sigla la sua 300esima panchina bianconera stravolgendo la formazione della Supercoppa, confermando solo Rugani, Kulusevski e McKennie, con Arthur a fianco di Bentancur e Kean terminale offensivo insieme a Dybala. L’Udinese parte con Beto-Deulofeu davanti e nessuna sorpresa negli altri reparti. Ma l’1-0 firmato da Dybala al 19’ del primo tempo è il gol capace di cambiare la partita, con tanto di esultanza decisamente polemica alla dirigenza. L’argentino (in gol in 4 delle ultime sei gare di campionato) segna e non esulta ma fissa con insistenza la tribuna. Un gesto inequivocabile, c’è qualcosa che la Juve e Dybala si devono ancora dire… atmosfera tesa e senza dubbio una situazione che non giova alla squadra. Ma forse proprio per questo la vittoria di ieri è stata ancora più importante. Perché se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto la Juve ha subito passivamente le incursioni friulane, se lo vogliamo vedere mezzo pieno possiamo dirci che i bianconeri hanno reagito da squadra, difendendosi nel momento giusto, provando a chiudere il discorso al 79’ con McKennie e stringendo i denti fino alla fine. Una vittoria sudata arrivata in un omento difficile, un momento in cui servivano conferme.
La Juve conquista tre punti con l’Udinese centrando il suo ottavo risultato utile di fila e raggiungendo momentaneamente al quarto posto l’Atalanta (che ha due partite da recuperare). I piccoli-grandi problemi di casa Juve sembrano non finire, ma se ad ogni male c’è una soluzione, se la sconfitta inizia ad essere un episodio sporadico, allora si intravede un po’ di Juventus.