Il terremoto dirigenziale che ha scosso l’intero ambiente Juventus è purtroppo arrivato: le dimissioni dell’intero CDA lascia tanti interrogativi nella testa dei tifosi e degli addetti ai lavori
La pioggia sul cielo di Torino era prevista soltanto stamattina al termine di una giornata uggiosa, ma senza precipitazioni. Tuttavia, in casa Juventus, si è voluto anticipare leggermente i tempi ed è così che nella fredda e gelida serata di ieri, è arrivato il comunicato stampa della società che fa rabbrividire i propri sostenitori. Il suddetto comunicato ha come oggetto non solo le perplessità dell’ambiente juventino verso le indagini della Consob sul caso ‘plusvalenze’ e sul presunto falso in bilancio, ma anche e soprattutto le dimissioni dell’intero CDA. 10 le teste saltate in un freddo e distaccato comunicato stampa che sconvolgerà i mesi a venire del club.
Termina l’era Andrea Agnelli, o meglio terminerà ‘in regime di prorogatio’ il 18 gennaio 2023, ovvero data del prossimo CDA in cui verrà eletto il nuovo team alla guida della Juventus. Termina un’era durata ben 12 anni, un’era fatta di grandi successi in campo nazionale ed anche se in campo internazionale il traguardo sia sfumato per il rotto della cuffia ben due volte, il lavoro compiuto dalla società sotto la sua presidenza è sotto gli occhi di tutti: uno stadio di proprietà all’avanguardia in Italia, il progetto Next Gen che ha reso la Juve l’unica squadra italiana a possedere una seconda squadra in un campionato professionistico e i 9 scudetti consecutivi che hanno lasciato il segno nella leggenda del calcio italiano. Termina anche l’era Pavel Nedved in qualità di vice-presidente: il legame della ‘furia ceca’ al club di via Druento è lungo ben 21 anni, ovvero da quando è approdato in bianconero da calciatore nell’estate del 2001. Entrato nel CDA subito dopo il ritiro dal calcio giocato nel 2010, ha assunto la carica di vice-presidente nel 2015, ovvero nel pieno splendore dei 9 anni di successi a strisce bianconere.
Il clima di pessimismo che si è attanagliato sulle figure dirigenziali dall’arrivo di Andrea Pirlo in panchina in poi per i mancati risultati sportivi (vittorie della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana a parte) e culminato con le indagini della Consob su un’accusa che se verificata avrebbe delle conseguenze ben pesanti, potrebbe essere stata una delle cause del termine di quest’era che nel male, ma soprattutto nel bene, sarà un pezzo di storia di questa società. Resteranno da capire i vari scenari futuri del nuovo organigramma societario che dovrà guidare la squadra verso numerosi traguardi, con l’augurio che riesca quantomeno a replicare i risultati sia di campo che di extra-campo raggiunti dalla presidenza Agnelli. Si riparte dal nome di Maurizio Scanavino, ovvero il nuovo direttore generale nominato già all’interno del comunicato di ieri. Ad oggi, è lui l’unica certezza del futuro bianconero.