Intervistato direttamente ai microfoni della nostra redazione, Renato Carone, esperto biologo nutrizionista, preparatore atletico e personal trainer, parla su come i calciatori si allenino al meglio, cercando di mantenere una forma fisica adeguata, e spiega come affrontare il periodo di infortuni, lo stesso che ha colpito la squadra bianconera. Infatti, basti pensare a Paulo Dybala, il quale ha passato un anno intero sormontanto dagli infortuni, di natura muscolare.
Ogni calciatore ha un modo differente per ottenere la forma ideale per poter giocare, dando il massimo delle sue possibilità. Come si può gestire una situazione del genere?
Sicuramente con una preparazione personalizzata, con un trainer personalizzato per ogni singolo atleta che ha necessità diverse. C’è la sessione di gruppo, c’è anche quella singola, dove si sviluppano capacità e condizioni diverse da atleta ad atleta
Dato che ha menzionato la nutrizione, quanto è importante, oltre una buona preparazione atletico, anche una sana e corretta alimentazione?
Direi che siamo al 50% uno e 50% l’altro. Sono fondamentali entrambi: non si può fare l’atleta professionista senza fare una corretta alimentazione, soprattutto nel mondo di oggi. Sono tutti giocatori fisici e per avercelo bisogna seguire una determinata alimentazione
Che tipo di preparazione dovrebbe avere un calciatore per poter competere in prima categoria, in questo caso la Serie A?
Innanzittutto la sessione di pesistica è diventata fondamentali in tutti gli sport, soprattutto nel calcio e nella pallacanestro. Non si può più pensare di vedere un giocatore che fa del talento la sua unica arma. Quest’ultimo è una parte importante, ma bisogna lavorare molto sulla parte fisica. Ovvio per quanto riguarda le capacità condizionali, tutti gli sport di squadra sono già autoallenanti, però bisogna assolutamente integrare la parte fisica in palestra
Crede che Dybala possa aver superato del tutto il periodo nero degli infortuni? C’è il rischio che incappi ancora?
Purtroppo il rischio c’è sempre. Quando ci sono infortuni muscolari ci sono sempre delle recidive. Il riscaldamento, lo stretching rimangono cose fondamentali
Esiste un modo per “evitare” di infortunarsi?
Se c’è una rottura muscolare ci si può rimarginare, ma con tessuto non elastico. Immagini di avere un elastico che si rompe e che voglia chiuderlo con l’Attak. In quel punto lì, ci sarà sempre la possibilità di un infortunio, perchè quel punto attaccato con la colla perde elasticità e diventa duro. Per questo motivo, c’è la possibilità di farsi male nuovamente. In ogni caso, ad oggi, ci sono molti macchinari di ultima generazione che sono come elettrostimolatori che aiutano il calciatore ad evitare l’infortunio.
Ibrahimovic, Chiellini, Handanovic: le carriere si allungano, nonostante si giochi di più. Come mai?
Sono dei casi particolari, perchè non tutti hanno longevità agonistica come loro. Sicuramente quello è che migliorato è l’approccio all’allenamento, sempre più personalizzato e tecnico, per questo si riesce ad allungare le carriere. Però, rimangono dei casi a parte, non si trovano sempre. C’è anche tanta voglia di fare e di trovare piacere ancora nel giocare. Alla fine, la gente si stanca anche di fare l’allenamento. Quindi un ultra trentacinquenne smette perchè non ce la fa più proprio di allenarsi, di lasciare la famiglia. Mentre loro hanno un approccio diverso, per loro il calcio è tutto
Come si lavora durante i turni infrasettimanali? Fino a due giorni fa si è disputata una partita dispensiosa come Juventus-Milan e domani si gioca nuovamente.
Questa è la bravura dei preparatori. Perchè loro fanno svolgere molto defaticamento, subito dopo la gara e l’alimentazione rimane un fattore veramente fondamentale. L’integrazione, che è un’altra parte della nutrizione, è diventata importante. Per esempio: nel momento in cui si fa un partita molto dispendiosa, la prima cosa che si deve fare è prendere delle maschere deumidificanti per migliorare il recupero. E poi si deve fare un’alimentazione ricca di fibre, con frutta. Una cosa che mi ha fatto pensare è che Cristiano Ronaldo, dopo la partita, a pranzo mangi più carboidrati e la sera abbondanti proteine. Ed è proprio quello che si dovrebbe fare. Ecco perchè è un giocatore così forte, in quanto attento all’alimentazione. Quindi, per giocare in maniera così ravvicinata, il ruolo della nutrizione è fondamentale”