La coppia centrale di difesa è stata una delle armi vincenti di questo Europeo. Merito della Juve?
CAMPIONI – Il cammino dell’Italia a Euro 2020 resterà inevitabilmente negli annali della storia del calcio. Il gruppo compattato da Roberto Mancini è riuscito nell’impresa di affrontare 3 volte i tempi supplementari in circa 15 giorni e uscirne sempre da vincitori. I calci di rigore contro Spagna ed Inghilterra hanno portato bene ad una spedizione che la fortuna ha dovuto crearsela in campo con un gioco molto ‘poco italiano’. Nonostante questo calcio meno votato al catenaccio, la difesa ha incassato soltanto 4 gol (uno su rigore alquanto discutibile). Merito di una grande coppia centrale, rinomata come ‘la migliore al mondo’ da molti addetti ai lavori: Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini.
BONUCCI – Partiamo da Bonucci. Il difensore di Viterbo ha saltato soltanto 45 minuti in questo Europeo, a sottolineare l’importanza e la centralità nel progetto Mancini del numero 19. La personalità è una caratteristica che lo ha da sempre contraddistinto ed in questa competizione ne abbiamo avuto la più chiara dimostrazione. Spesso considerato come il più tecnico dei due, ma il meno attento in fase difensiva, Leo ha smentito tutti i suoi critici, agendo in completa sinergia con il suo compagno di reparto e anche senza di lui, nel periodo in cui Chiellini ha dovuto dare forfait. Poche sbavature, buona padronanza del pallone e lanci ad innescare gli attaccanti. Per sua sfortuna i suoi lanci non hanno prodotto una segnatura, ma spesso e volentieri gli esterni sono stati mandati a tu per tu con i portieri avversari dal piede educato di Bonny. 89% la percentuale di precisione dei passaggi, 26 palloni recuperati in 7 partite. Sontuoso.

CHIELLINI – Giorgio, dal canto suo, ha iniziato il suo Europeo annullando uno dei bomber della Ligue 1, ovvero Burak Yilmaz, senza troppi patemi. 37 anni il prossimo agosto e non sentirli per niente. Re Giorgio collabora con il collega di reparto, aggredisce alti gli attaccanti da marcare non dando loro nemmeno un secondo di respiro e si spinge in proiezione offensiva per tenere il baricentro della squadra in zona ultra-offensiva. L’infortunio patito alla mezz’ora del match contro la Svizzera lo ha costretto al forfait per il resto della partita e negli incontri con Galles ed Austria. Torna da titolare nella sfida di Monaco di Baviera contro il Belgio e riesce ad annichilire le azioni offensive di Romelu Lukaku. L’attaccante dell’Inter non riuscirà a trovare spazio per tutto il resto della partita, riuscendo ad andare in gol solo su calcio di rigore. Contro la Spagna il copione sembra lo stesso, almeno fin quando non ha fatto il suo ingresso in campo il compagno di squadra Morata: suo il gol dell’1-1, frutto di una bella combinazione con Olmo e di una cattiva copertura degli spazi della linea difensiva. Sarà l’unico errore di questo Europeo. 90% di precisione nei passaggi (un numero a caso per zittire qualche critico sulle sue doti tecniche), 37 palloni recuperati in sole 5 apparizioni. Sinonimo di leadership e di cattiveria agonistica. Granitico.
