La Juventus perde uno a zero la sfida-riscatto dello Stadium contro l’Atalanta. Zapata stende i bianconeri e mette fine a una settimana da brivido.
TORINO – Basta la contestazione dello Stadium per dare un’idea dell’umore in casa bianconera. Nero, nerissimo. Su tutti i fronti possibili. La sconfitta contro l’Atalanta chiude una settimana da incubo che rischia seriamente di mettere ko psicologicamente la banda di Allegri e pregiudicare il proseguo di stagione. Come riprendersi da un triplo colpo simile? Quando sembrava che il fondo si fosse toccato con la sconfitta pesante patita per mano del Chelsea, ecco la mazzata delle indagini. Scendere in campo con il fardello delle vicende extracalcistiche di queste ore non è certo semplice. Il peso emotivo portato dall’ambiente in queste ore in seguito al caos plusvalenze non è certo lieve. Eppure si pensava che la gara contro l’Atalanta potesse riportare parzialmente il sereno. Niente da fare.
E sarebbe bugiardo dire che la vittoria dell’Atalanta (che per inciso, non vinceva a Torino da oltre trent’anni…giusto per dare un’idea di come la settimana si sia delineata) sia dovuta alla distrazione bianconera. La Juventus, nei fatti, è la stessa da inizio stagione. Gioca a sprazzi e male. Sbaglia. Tanto, troppo. Difficile dare torto ad Allegri quando dice che i bianconeri non concretizzano. I fischi all’uscita di Morata (ingenerosi per l’impegno che comunque lo spagnolo investe nella causa a differenza di altri, nonostante l’errore che ha aperto le porte al vantaggio di Zapata) sono indice di un reparto offensivo che non funziona. Il centrocampo non è da meno, e la difesa può solo tamponare il tamponabile. Se poi ci si mette anche una Juventus non particolarmente fortunata, la frittata è servita. I nerazzurri pressano, ripartono, e colpiscono. La sconfitta riporta i bianconeri a – 7 dalla zona Champions (non parliamo di quella scudetto). In pratica, si ritorna indietro di un paio di settimane, forse anche peggio. Con zero certezze e una classifica non degna del blasone della squadra. Come se non bastasse, Chiesa e McKennie han lasciato anzitempo l’incontro per problemi fisici e solo nei prossimi giorni si saprà quando potranno tornare a dare il loro contributo alla causa.
Cosa c’è di peggio, verrebbe da dire? Beh, lo si pensava anche martedì. Meglio allora affidarsi ad una famosa citazione cinematografica: “Può sempre piovere!”. C’è sempre di peggio. Come venire ulteriormente risucchiati nella nuvola nera che sembra essersi abbattuta sulla Continassa. Sta alla Juventus non farlo accadere. Visti i risultati degli ultimi giorni però, vien da dire meno male domani è domenica. Con la speranza, per i tifosi, che lunedì sia un’altra storia