Il 19 novembre 1995 è la data che segna l’inizio del mito chiamato Gianluigi Buffon. Quel giorno l’attuale portiere della Juventus fece il suo incredibile esordio in Serie A a soli 17 anni nel match Parma-Milan. Da allora il portiere italiano numero 1 ha scalato la vetta non solo del campionato italiano, ma ha anche raggiunto l’apice in ambiente internazionale e con la maglia azzurra, e il suo nome è conosciuto in tutto il mondo come uno dei portieri più forti di sempre, diventando una vera e propria LEGGENDA.
Gigi, lo scorso 19 novembre ha compiuto 25 ANNI da giocatore della Serie A. 25 anni pieni di soddisfazioni e di emozioni, pieni di traguardi e di vittorie e soprattutto di RECORD. E proprio per questo, anche noi di Mondo Bianconero vogliamo ricordare e festeggiare il nostro amato portiere in questo suo ennesimo traguardo importante raggiunto.
Oggi, dunque, torneremo un po’ indietro nel tempo e vi faremo navigare nel mare dei ricordi bianconeri e non solo, guidandovi attraverso le tappe di questa bellissima avventura vissuta, finora, dal nostro amato beniamino.
19 NOVEMBRE 1995 – Parma-Milan, gara valida per la 10a giornata di Serie A, un Buffon 17enne, militante nella Primavera gialloblù, viene scelto dal preparatore della squadra ducale, Vincenzo di Palma, per giocare questa partita molto complicata, terminata poi 0-0. La chiamata arrivò poiché si era infortunato l’allora portiere del Parma, Bucci, e la società ducale brancolava nel buio se comprare Mondini o Ballotta. Di Palma confrontandosi con Nevio Scala, allora allenatore della squadra gialloblu, prese questa decisione e la dovette spiegare al patron della squadra il Cavaliere Tanzi e al presidente Pedrandeschi, convincendoli a puntare su questo ragazzo, che, come lo stesso Di Palma ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport proprio in occasione dell’anniversario di Gigi, dimostrava “Qualità cognitive ed emozionali uniche, che è quello che diversifica un portiere bravissimo e un portiere che è solo bravo. Poi la differenza in Gigi la faceva la capacità di parare in anticipo i tiri degli avversari, come se leggesse prima dove sarebbe andato il pallone.” Il giovane Gigi, quindi, fa il suo esordio in Serie A e, come era plausibile, figura tra i migliori in campo di quel match. La domenica seguente, nella gara in casa contro la Juventus, incassò la sua prima rete da Ciro Ferrara, in una partita che si concluse 1-1.
1996-2000 – Il 24 settembre 1996 debuttò nelle coppe continentali, giocando contro il Vitoria Guimaraes in Coppa UEFA, partita nella quale i portoghesi vinsero per 2-0, eliminando i ducali dal torneo. Nella stagione 1996-97 diviene titolare della squadra gialloblù, raggiungendo il secondo posto in campionato. Il 1997, però, riserva un’altra grande sorpresa per Gigi e, infatti, questo è l’anno del suo ennesimo esordio, ma questa volta con la maglia della Nazionale. Viene convocato dal c.t. Cesare Maldini, ed esordisce il 29 ottobre, a soli 19 anni, entrando al 32′ del primo tempo al posto dell’infortunato Pagliuca in occasione della partita contro la Russia disputata a Mosca, valida per lo spareggio di andata della qualificazione al Mondiale di Francia ’98. Durante l’incontro, subisce il suo primo gol in nazionale al 52′ a causa di un’autorete di Fabio Cannavaro; la partita si conclude con il risultato di 1-1. Durante la sua seconda apparizione in azzurro, un’amichevole contro il Paraguay del 22 aprile 1998, compie un intervento annoverato fra i più belli nella storia del calcio, neutralizzando un tiro sicuro di Hugo Brizuela. Viene, quindi, convocato per i Mondiali del 1998 come terzo portiere dietro Angelo Peruzzi e Gianluca Pagliuca, diventando poi il secondo a causa dell’infortunio di Peruzzi. Con l’arrivo sulla panchina della nazionale del c.t. Dino Zoff, Buffon viene inizialmente promosso a vice di Peruzzi; poi, è chiamato, causa infortunio, a sostituirlo temporaneamente nel marzo e nell’aprile 1999 e, definitivamente, nell’ottobre dello stesso anno, divenendo il nuovo numero uno azzurro. Viene convocato come titolare nuovamente per gli Europei del 2000, ma è costretto a saltare la manifestazione per via di un infortunio alla mano subito durante un’amichevole contro la Norvegia, lasciando spazio a Toldo. Questo sembra proprio l’inizio di qualcosa di grande e, infatti, militerà nel club emiliano fino alla stagione 2000/2001, anno in cui verrà soprannominato “Superman” dai tifosi, e con il quale si aggiudicherà tre trofei importantissimi: nel 1999, infatti, il Parma vince la Coppa UEFA, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana.
2001 = JUVENTUS – La svolta epocale della sua carriera arriva il 3 Luglio 2001, quando dopo l’acquisto dal Parma del difensore Lilian Thuram, la Juventus decide di fare un altro grosso investimento, letteralmente, e lo stesso giorno Gianluigi Buffon firma il suo primo contratto con la Vecchia Signora. L’acquisto frutterà al Parma 75 miliardi di lire più la cessione a titolo definitivo di Jonathan Bachini, valutato 30 miliardi, facendo così di Buffon l’acquisto più oneroso nella storia della società bianconera, primato mantenuto fino all’acquisto di Gonzalo Higuaín dal Napoli per 90 milioni di euro, ma anche il calciatore italiano e il portiere più costoso di sempre (almeno fino al 2018, con i trasferimenti di Alisson Becker al Liverpool e di Kepa Arrizabalaga al Chelsea, rispettivamente per 75 e 80 milioni di euro).
2002-2005 – Nella sua prima stagione in bianconero, nonostante un avvio incerto, Il numero 1 bianconero incrementa il proprio rendimento e vince lo scudetto, il primo della sua carriera, con un sorpasso all’Inter all’ultima giornata, in quel famoso 5 maggio 2002 che è diventato una delle giornate più emozionanti della serie A. Nella stagione 2002-2003 vince la Supercoppa italiana e un altro scudetto, perdendo ai tiri di rigore la Champions League nella finalissima di Kiev contro il Milan: nell’ultimo atto del torneo compie una difficile parata su Filippo Inzaghi, ricordata dallo stesso tra le più belle della sua carriera, e para i rigori di Seedorf e K’aladze. Quell’anno viene premiato dalla UEFA come miglior giocatore della stagione: nessun portiere aveva mai ricevuto questo riconoscimento. Vinta ai rigori la Supercoppa italiana 2003 contro il Milan, grazie alla sua parata decisiva su Cristian Brocchi, nella stagione 2003-2004 la Juventus arriva solo terza in campionato. Dal 2004 al 2006, durante la gestione Capello, Gigi vince rispettivamente il terzo e il quarto scudetto della sua carriera, in seguito revocati per le vicende di Calciopoli. Nella prima parte della stagione 2005-2006, viene costretto da un infortunio alla spalla occorso dopo uno scontro con il rossonero Kaká nel Trofeo Berlusconi, a rimanere fuori dal campo per un po’. In Nazionale, durante questi anni, sotto la guida del ct. Giovanni Trapattoni, batte la concorrenza di Francesco Toldo e partecipa da titolare ai Mondiali del 2002 e agli Europei del 2004.
2006 – SERIE B E CAMPIONE DEL MONDO – Retrocesso in Serie B nel 2006 in seguito alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto la Juve, decide di continuare il suo percorso con il club bianconero. Per questa ragione, nel mese di novembre, la Juventus lo ringrazierà acquistando una pagina del Corriere dello Sport, della Gazzetta dello Sport e di Tuttosport, pubblicandovi: “La tua maglia dice chi sei. La società, i compagni, i tifosi e i partner ringraziano Gigi Buffon per essere ancora e sempre il loro numero uno”. Il 18 novembre 2006, durante il match in casa dell’AlbinoLeffe terminato 1-1, il portiere bianconero riceve la sua prima espulsione in carriera per un fallo su Nicola Ferrari. A fine stagione la Juventus finisce prima in classifica nonostante la penalizzazione, risalendo in Serie A. L’estremo difensore, però, raggiunge i suoi massimi livelli durante il Mondiale del 2006 in Germania sotto la gestione del nuovo c.t. azzurro Marcello Lippi. Durante il torneo, infatti, subisce solo due reti. Fino alla rete di Zidane nella finale contro la Francia, Gigi, inoltre, aveva mantenuto la porta italiana inviolata per 458’, avvicinandosi al record di 518’ mantenuto da Walter Zenga nei Mondiali del 1990. Nella finale disputata all’Olympiastadion di Berlino, a 28 anni, viene proclamato Campione del Mondo, battendo i francesi dopo l’1-1, ai calci di rigore. Con le sue parate è stato uno dei maggiori artefici della vittoria azzurra del Mondiale, venendo per questo insignito del Premio Yashin come miglior portiere del torneo. In lizza fino all’ultimo per il Pallone d’Oro, si classifica secondo dietro al compagno di squadra Fabio Cannavaro.
2007 – 2010 – Durante la stagione 2007-2008, l’estremo difensore inizia a soffrire di acciacchi fisici, che lo affliggeranno anche nelle due stagioni successive, costringendolo a saltare diversi incontri. Per la Juve questi sono anni altalenanti: con un terzo e un secondo posto nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009, le due annate successive vedono i bianconeri classificarsi solo settimi. Agli Europei del 2008, con il c.t. Roberto Donadoni, indossa la fascia di capitano nella gara d’esordio contro i Paesi Bassi, a causa dell’assenza di Fabio Cannavaro. Partecipa alla Confederations Cup 2009, con Marcello Lippi tornato in panchina, nella quale il numero 1 bianconero subisce 5 reti. Il 14 novembre dello stesso anno, nell’amichevole di Pescara contro i Paesi Bassi, raggiunge quota 100 presenze in nazionale, quarto giocatore italiano dopo Zoff, Paolo Maldini e Fabio Cannavaro a raggiungere tale traguardo. Il 1º giugno 2010 viene convocato per il Mondiale del 2010 in Sudafrica, ma è costretto a lasciare il campo nella prima partita contro il Paraguay per un infortunio alla schiena.
2011 – 2015 – L’arrivo di Antonio Conte sulla panchina della Juventus, fa tornare ad alti livelli la squadra bianconera, che dal 2012 al 2014 si aggiudica tre scudetti consecutivi e due Supercoppe italiane. E per il nostro Superman, iniziano a fioccare record su record, proclamato capitano nel 2012, dopo l’addio di Alessandro Del Piero, nella stagione 2013-14 mantiene la sua porta inviolata per 745′ stabilendo la sesta miglior prestazione di tutti i tempi in Serie A. Sostituito Conte con Massimiliano Allegri, nella stagione 2014-2015, la Juve conquista il quarto scudetto consecutivo, seguito dalla Coppa Italia. Nello stesso anno giunge in finale di Champions League contro il Barcellona, perdendo per 3-1. Al termine della competizione, l’estremo difensore viene inserito nella squadra ideale dell’edizione 2014-2015. L’8 agosto 2015, con la vittoria per 2-0 sulla Lazio, vince la quinta Supercoppa italiana con la Juventus e la sesta personale, raggiungendo l’ex nerazzurro Dejan Stanković nella speciale classifica di trofei vinti (6). Il 12 agosto si è classificato al quarto posto dell’UEFA Best Player in Europe Award. Il 21 ottobre, nella partita casalinga di Champions League pareggiata 0-0 contro il Borussia M’gladbach, supera Alessandro Del Piero al primo posto della classifica dei minuti giocati con la Juventus. In maglia azzurra con il ct. Cesare Prandelli, viene nominato nuovo capitano della squadra non appena torna fra i disponibili il 9 febbraio 2011 nell’amichevole pareggiata per 1-1 in Germania. Il 6 settembre 2011, nella gara vinta per 1-0 sulla Slovenia, stabilisce il nuovo record d’imbattibilità nelle qualificazioni agli Europei: 644′. Convocato per gli Europei del 2012, è tra i protagonisti dell’Italia che si classifica al secondo posto, perdendo la finale ancora contro la Spagna (0-4). Al termine della manifestazione, la commissione tecnica dell’UEFA, lo inserisce nella lista dei migliori giocatori dell’edizione. Convocato per la Confederations Cup 2013, gioca tutte le 5 partite in cui è coinvolta la nazionale azzurra. Nel 2014 prende parte al suo quinto Mondiale, eguagliando il record di Antonio Carbajal e Lothar Matthäus. Il 6 settembre 2015, Buffon raggiunge le 150 presenze in maglia azzurra, scendendo in campo contro la Bulgaria in una gara di qualificazione valida per gli Europei del 2016.
2016-2018 – A partire dal 64′ di Sampdoria-Juventus (1-2) del 10 gennaio 2016, in cui subisce una rete da Antonio Cassano, stabilisce altri due record: l’11 marzo, con la vittoria per 1-0 sul Sassuolo, diventa il portiere con il più lungo periodo di imbattibilità in Serie A nella storia della Juventus, superando il precedente primato di Dino Zoff, il 20 marzo, in Torino-Juventus, batte anche il record assoluto, stabilito da Sebastiano Rossi nel 1994, migliorandolo fino a 974 minuti, quando subisce su rigore il gol di Andrea Belotti. Vince il campionato alla 35a giornata, grazie alla vittoria conseguita contro la Fiorentina per 1-2 e alla sconfitta del Napoli secondo in classifica per 1-0 nella trasferta di Roma. Il 21 maggio, pur non scendendo in campo durante la partita, vince la seconda Coppa Italia consecutiva con la Juventus, la terza personale. L’11 ottobre 2016 si aggiudica la 14ª edizione del Golden Foot; nello stesso mese viene inserito dalla testata francese France Football fra i 30 candidati alla vittoria del Pallone d’Oro. Il 2 novembre, nel pareggio in casa contro il Lione (1-1), raggiunge quota 100 presenze in Champions League. L’8 aprile 2017, nel ritorno contro il Chievo, tocca quota 616 presenze in Serie A, superando Javier Zanetti. Alla fine di maggio mette in bacheca sia la Coppa Italia che il sesto scudetto di fila. Non riesce invece l’impresa in Champions League, dove la Juventus esce sconfitta in finale contro il Real Madrid, vittorioso per 1-4. L’estremo difensore bianconero viene comunque premiato come miglior portiere del torneo continentale e, per la quinta volta in carriera, come Miglior portiere dell’anno IFFHS; giunge inoltre 4º nella corsa al Pallone d’oro. Nella sua 17a e ultima stagione in bianconera conquista rispettivamente la quarta Coppa Italia e il settimo scudetto di fila. In scadenza di contratto, si svincola dalla Juventus il 1º luglio 2018, promuovendo di fatto Wojciech Szczęsny a nuovo numero uno bianconero. In nazionale, il 24 marzo 2017, in occasione della partita di qualificazione al campionato del mondo 2018 contro l’Albania, giocata a Palermo, tocca quota 1000 presenze tra squadre di club e nazionale maggiore. Il 17 maggio 2018, in una conferenza stampa, annuncia il suo ritiro dalla nazionale.
PARIS SAINT GERMAIN – Il 6 luglio 2018, a 40 anni, Gigi si ritrova a vivere un’esperienza del tutto nuova in quel di Parigi, venendo ingaggiato a parametro zero dal Paris Saint-Germain. Fa il suo esordio ufficiale con la maglia dei parigini il 4 agosto 2018 nella Supercoppa di Francia, vinta ai danni del Monaco (4-0); il successivo 6 novembre debutta in Champions League, nella trasferta contro il Napoli (1-1). Suo malgrado, per un suo stesso errore, il PSG viene eliminato dalla Champions, agli ottavi di finale, per mano del Manchester United che vince 3-1 la gara di ritorno al Parco dei Principi.
2019 RITORNO IN BIANCONERO – Sul finire della stagione il portiere, in scadenza di contratto, annuncia la decisione di non proseguire il rapporto con il club francese e, una volta svincolatosi, il 4 luglio 2019 fa ritorno dopo appena un anno alla sua amata Juventus. Sceglie la maglia numero 77, già indossata ai tempi del Parma, e accetta il ruolo di secondo alle spalle di Szczęsny. Fa il suo secondo “nuovo” esordio con i bianconeri il 21 settembre 2019 nella vittoria casalinga contro il Verona (2-1). Il 28 settembre nella partita contro la SPAL raggiunge la 903a partita con squadre di club, superando il precedente primato appartenuto a Paolo Maldini. Il 12 novembre, disputando all’età di 41 anni, 10 mesi e 13 giorni la partita di Champions League contro il Bayer Leverkusen, diventa il secondo giocatore più anziano a essere sceso in campo in Champions, alle spalle di Marco Ballotta. Il 18 dicembre, contro la Sampdoria (battuta 1-2), diventa il giocatore con più presenze in Serie A nella storia della Juventus, superando le 478 di Alessandro Del Piero. Il 4 luglio 2020, in occasione del derby vinto 4-1 contro il Torino, tocca quota 648 presenze in A superando l’ex primatista, Paolo Maldini, per presenze in Serie A.
E l’ultimo regalo al nostro Superman, lo ha fatto, nella scorsa partita contro il Cagliari del 20 novembre scorso, proprio il suo ex collega e attuale Mister della Juve, Andrea Pirlo che lo ha fatto scendere in campo come titolare proprio per festeggiare il 25esimo anniversario del portiere diventato LEGGENDA.