Andiamo ad analizzare da vicino il prossimo avversario della Juventus, lo Spezia
LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI – La stagione 2020-2021 è la prima in assoluto per lo Spezia nella massima categoria italiana. Una favola che è iniziata dalla vittoria nella finale d’andata dei play off per 1-0 sul campo del Frosinone. La partita di ritorno finì con lo stesso risultato a favore del Frosinone, che però non basta ai ciociari per la promozione in A, visto il miglior piazzamento dei bianconeri nella regular season. L’entusiasmo della gente raggiunge picchi che sembravano irraggiungibili per una piazza che non ha mai nemmeno accarezzato l’ipotesi di un’esperienza in Serie A. Nonostante la definizione di ‘underdog’ per una squadra neopromossa e alla prima esperienza in serie A, lo Spezia è un osso duro da affrontare, per informazioni chiedere a Pioli.
RELIGIONE 4-3-3 – Il credo tattico di Vincenzo Italiano è fondato sul 4-3-3, infatti le aquile hanno giocato ogni partita con questo modulo. Una caratteristica che contraddistingue questa squadra è il pressing forsennato che l’allenatore chiede ai suoi ragazzi nella fase d’impostazione avversaria. Recuperare il pallone in zone avanzate permette alla squadra di correre meno rischi e di proporre occasioni nitide. In fase di possesso, come suggerisce ‘L’Ultimo Uomo’, Italiano cerca di sfruttare l’ampiezza, sollecitando tantissimo gli esterni bassi, sfruttando il lato debole degli avversari. Nel suo credo calcistico, il concetto di ‘spazio’ è fondamentale, infatti chiede ai suoi calciatori di muoversi in base agli spazi concessi dalla squadra avversaria. In parallelo con l’Atalanta di Gasperini, lo Spezia ha la tendenza a fare possesso ed attaccare con tanti uomini da un versante, per poi concludere l’azione dall’altra parte con l’esterno opposto, che sia quello basso o quello alto, spiega TMW. Il metronomo del centrocampo, ovvero Ricci, si abbassa spesso a livello dei due centrali per giocare la palla e a quel punto sono gli interni di centrocampo a sganciarsi per creare combinazioni con gli esterni bassi e gli attaccanti esterni della fascia di competenza. Per quanto riguarda l’attacco, la punta centrale si abbassa per ricevere palla e lanciare in velocità i rapidi esterni d’attacco (Gyasi, Farias, Agudelo) grazie allo spazio creato dal centrale avversario in uscita sulla punta. Sulla carta, vedendo gli 11 di Juve e Spezia, non dovrebbe esserci storia, ma lo Spezia sa bene come giocare le sue carte, Pirlo è avvisato.