E’ come se il tempo si fosse fermato. Il calore con cui ieri il francese è stato accolto dimostra un affetto che negli anni non è mai venuto a meno. Ora l’obiettivo è tornare a vincere insieme
RIABBRACCIARSI. Una ciliegia tira l’altra. Mai proverbio fu più azzeccato per la Juventus, che in queste torride giornate estive si sta rivelando una delle protagoniste assolute del calciomercato. Dopo l’arrivo di Angel Di Maria, ieri anche Paul Pogba è sbarcato finalmente a Torino, pronto a riprendere un’avventura iniziata dieci anni fa e interrottasi nel 2016. I segnali di un ritorno erano ripetutamente emersi nel corso degli ultimi mesi, per poi convogliare verso l’epilogo che tutti aspettavano. D’altronde, la Juventus è casa per il francese, essendo il posto dove è stato accolto, cresciuto e dove si è sentito amato dentro e fuori dal campo. E, soprattutto, dove spera di tornare a brillare dopo gli anni difficili trascorsi in Inghilterra.
Come già ben noto da tempo, la trattativa si è conclusa a metà giugno trascinando con sé un record mondiale: nessun giocatore era mai stato ingaggiato per due volte a parametro zero percorrendo lo stesso tragitto, dal Manchester United alla Juventus, e specialmente dopo essere stato venduto sei anni fa per oltre cento milioni di euro. E’ proprio a Torino che, nel lontano 2012, Paul è letteralmente esploso, mostrandosi un centrocampista tecnico, fisico, elegante nei tocchi e nelle movenze. Un vero e proprio astro nascente, insomma, che però, nell’estate del 2016, dopo quattro anni trascorsi all’ombra della Mole dove era diventato il top player che tutti ammiravano, ha deciso di ritornare allo United con l’obiettivo di imporsi in quella squadra che così facilmente lo aveva lasciato scappare. La parentesi inglese, contro qualsiasi aspettativa, ha poco a poco assunto i connotati di un incubo, fra incomprensioni sul campo, attacchi pubblici dall’esterno, infortuni e due soli trofei aggiunti in bacheca. Pochissimi lampi all’appello, intervallati da tanti, forse troppi, periodi bui, conditi da un profondo scetticismo intorno ad un giocatore divenuto improvvisamente normale. Atterrato ieri all’aeroporto di Caselle, con un volo privato proveniente da Miami, il francese si è mostrato felice e sorridente, lasciando subito un messaggio alle telecamere della tv bianconera: “Sono contento di essere tornato, non vedo l’ora di indossare ancora la maglia della Juventus”. Poi si è diretto alla Continassa, dove ha ricevuto l’abbraccio e i tanti cori dei tifosi che lo aspettavano di fronte al centro sportivo bianconero, un’accoglienza suggellata da un altro messaggio che il francese ha voluto lasciare anche sui suoi canali social: “Che bello rivedervi”, ha scritto sul proprio profilo Instagram dopo il bagno di folla ricevuto.
Ora la parola passerà al campo, dove il francese dovrà dimostrare quanto effettivamente Torino sia così diversa e speciale rispetto a tutto il resto. Le premesse ci sono, tenendo conto anche della determinazione e della forza con cui ha scelto di riabbracciare il suo passato rinunciando, tra le tante cose, anche a ingaggi molto superiori. Sarà lui uno dei perni intorno a cui fondare un nuovo ciclo? I fattori che rafforzano questa ipotesi sono svariati: le qualità indiscutibili, il ritorno in un ambiente a lui familiare, il ricongiungimento con Massimiliano Allegri (colui che lo ha “formato” durante la prima avventura bianconera), la voglia di ripagare una fiducia incondizionata. Una stella pronta a tornare a splendere e a far splendere la Juventus, per vincere di nuovo insieme.