Il primo non si scorda mai ma quando il secondo è una magia di pregevole fattura si può fare un’eccezione. Federico Chiesa mette a segno nella gara di ieri la prima rete in campionato con la maglia bianconera, la seconda dopo quella siglata alla Dynamo Kiev, nel girone di Champions League.
FATTORE CASA- Senza tifosi a causa dell’emergenza sanitaria non si può forse parlare di partite casalinghe. Eppure le mura amiche dell’Allianz Stadium portano bene a Federico, che mette a segno entrambe le reti a Torino, in due partite chiave per la stagione bianconera. La prima apre le danze di una goleada bianconera il 2 dicembre 2020. Fu la larga vittoria in Champions League che avrebbe poi permesso alla squadra di Pirlo di giocarsi le proprie carte nello “spareggio” per la testa del girone al Camp Nou. La seconda ieri sera in uno scontro diretto con una ormai big della Serie A, l’Atalanta spumeggiante di Gasperini. Anche in questo caso l’ex viola ha sbloccato lo 0-0. La gara, poi, non è stata chiusa dalla Juventus che pure ha costruito tante nitide palle gol prima di subire il colpo del pari di Freuler.
CUORE – Ala destra dalla grande velocità, duttile abbastanza da poter essere impiegato anche a sinistra, Chiesa fa dell’1vs1 e della rapidità negli spazi le sue doti migliori. Ma non disdegna di accentrarsi per provare la conclusione. Il multiforme modulo di Pirlo, che gli consente di svariare a tutta fascia, esalta le caratteristiche di un esterno che sa spendersi molto in termini di corsa per tutti i novanta minuti. Lo ha dimostrato ieri sera con la propria presenza in campo: una rete magnifica, un rigore procurato e una seconda rete annullata per fallo sul portiere avversario. E’ tra i migliori in campo e spende tutto quello che ha. Il cambio con Alex Sandro fa storcere il naso perché dà fiducia agli orobici. Il terzino brasiliano non garantisce la spinta e la qualità dell’ex viola. La manovra ne risente e da quella parte la Juventus non creerà più alcun pericolo alla retroguardia ospite.
FIDUCIA- L’incornata coi tempi giusti contro la Dynamo e il tiro da fuori che rimuove la ragnatele dall’incrocio dei pali della porta di Gollini sono due numeri di magia del talentuoso Federico. Soprattutto il missile di ieri sera. “Ha nelle corde questo tipo di tiro -spiega Pirlo nel post partita- lo fa spesso anche in allenamento. Non è casuale”. E’ allora arrivata l’ora di Chiesa, lo sa bene il tecnico bresciano che continua a dargli fiducia e sente che il ragazzo è in crescita. Al giovane esterno va soltanto concessa maggiore fiducia, un impiego meno intermittente e un ruolo di primo piano nel progetto tecnico. Potrà così dimostrare di valere i 60 milioni che la società ha deciso di investire su di lui nelle ultime ore della scorsa finestra di mercato e avvalorare le parole dell’allenatore che sono uno sprone a fare sempre meglio.