Dopo mesi di corteggiamento, la Juventus ha raggiunto l’accordo per l’acquisizione del centrocampista azzurro. L’obiettivo di mercato degli ultimi mesi può tornare molto utile negli schemi di Allegri, come dimostra lo storico del suo impiego.
POLMONI E TECNICA – Non ha bisogno di tante presentazioni Manuel Locatelli. A meno che chi legge non sia stato in Alaska negli ultimi due mesi, non sarà stato difficile apprezzare le qualità del centrocampista azzurro e intuirne, tra le righe, le caratteristiche peculiari. Mediano di grande sostanza e generosità, Locatelli abbina le abilità nella fase di non possesso ad una buona tecnica che gli ha consentito negli anni di evolvere la propria posizione in mezzo al campo. Le sue doti nell’impostazione del gioco ne hanno, infatti, ridisegnato il raggio d’azione: non è un caso che nelle ultime stagioni sia stato impiegato come regista davanti alla difesa. O come play anomalo con licenza di inserimento. L’ultima uscita nella quale il calciatore si è messo in luce è stata la gara con la Svizzera nel girone di Euro 2020 concluso a punteggio pieno dalla Nazionale di Mancini. La partita con gli elvetici è un prontuario pratico delle sue caratteristiche. Basti ripensare alle due azioni che hanno portato alle prime due reti dell’Italia. Al 24′ Locatelli recupera palla e avvia l’azione con un lancio di trenta metri di prima intenzione col sinistro, Berardi aggancia il pallone del compagno e avanza nella metà campo avversaria. L’attaccante porta bene la palla, entra in area e serve un pallone al centro per Locatelli bravo a farsi trovare nella posizione giusta. Alfa e omega dell’azione. il centrocampista del Sassuolo ritrova la via del gol nella ripresa quando Di Lorenzo e Barella manovrano in orizzontale al limite dell’area. Il centrocampista dell’Inter scarica per Locatelli che guarda la porta e fa partire un sinistro preciso che batte Sommer per la seconda volta. E’ doppietta, la sua prima in maglia azzurra. Il rientro dall’infortunio di Verratti lo relega al ruolo di gregario. Mancini gli preferirà l’esperienza del calciatore del Psg per tutta la competizione fino alla vittoria finale. Al 23enne Locatelli manca proprio questo: compiere il passo decisivo per la consacrazione definitiva. La nuova Juventus che ha in mente Max Allegri può aiutarlo in tal senso. Il ragazzo va responsabilizzato con l’inserimento graduale negli schemi dell’allenatore. La giovane età lo rende malleabile a nuovi dettami tattici. Per caratteristiche e personalità non dovrebbe avere grossi timori reverenziali. Nel 4-2-3-1 del mister occuperebbe la pedina di uno dei due centrali davanti alla difesa. E chissà che l’altro non possa essere Rabiot che completerebbe una mediana muscolare ma con propensione all’inserimento in zona gol. Aumentare il contributo in termini di reti è l’obiettivo che Allegri intende perseguire.

UN PO’ DI NUMERI – Concludiamo con un piccolo epilogo dedicato agli amanti dei numeri e dei dati statistici. Manuel Locatelli ha disputato la prima stagione nella massima serie nel campionato 2015-16. All’epoca fu aggregato alla Prima squadra del Milan da Cristian Brocchi e totalizzò due presenze soltanto in maglia rossonera nelle ultime giornate. Nella stagione successiva l’esplosione. Vincenzo Montella lo lancia da titolare per ovviare all’infortunio di Montolivo. Locatelli raggiungerà quota 28 gettoni di presenza, a testimonianza di un più deciso impiego, con due reti: la prima nella vittoria sul Sassuolo, la seconda nel successo sulla Juventus a San Siro. L’annata seguente il ballottaggio con il più esperto Lucas Biglia gli farà perdere quota, ma collezionerà comunque 21 presenze in campionato, restando però a secco di reti. Il 13 agosto 2018 viene ceduto in prestito con obbligo di riscatto al Sassuolo dove si rimetterà in gioco e vivrà una seconda primavera. più lusinghieri, infatti, i numeri dell’esperienza emiliana. Nelle tre stagioni a Reggio Emilia, supererà sempre le 30 presenze stagionali, blindando il posto da titolare (31 nell’annata 2018-19; 34 nella seconda stagione neroverde; 34 anche nell’ultima stagione). Più vivace anche la casella delle marcature: 7 nel triennio al Sassuolo. Ironia della sorte, Roberto De Zerbi lo lanciò nei due centrali del 4-2-3-1, vero upgrade tattico della sua carriera. La strada è tracciata: Allegri può proseguire e lastricarla.