L’importanza del terzino brasiliano in questa Juventus
IL PUNTO – In questa Juventus sono sempre meno i giocatori insostituibili, un po’ perché i senatori invecchiano e non possono più garantire la titolarità in ogni partita, un po’ perché Allegri può contare su una rosa abbastanza larga da offrire diverse alternative. Uno dei giocatori di cui non si riesce a fare a meno è Danilo. Il terzino brasiliano è arrivato a alla Juve tre anni fa tra lo scetticismo generale nell’affare che ha portato Cancelo al City e ha conquistato il popolo bianconero a suon di ottime prestazioni, ma anche grazie a una continuità, a una costanza fuori dal comune. Sono cambiati diversi allenatori nel corso delle ultime stagioni, ognuno di essi aveva filosofie diverse, ma Danilo è sempre stato ritenuto indispensabile da tutti. Addirittura è capitato che Allegri lo preferisse ai suoi centrocampisti di ruolo, come nell’ultima con il Bologna. Un terzino che gioca in mezzo al campo con compiti di regia. Roba da pochissimi eletti. Può cambiare posizione e giocare in qualsiasi ruolo, ma sarà sempre tra gli 11 titolari e darà il giusto apporto alla causa bianconera. Solo un problema fisico che lo ha tenuto fuori per diversi mesi ha costretto il mister a dover rinunciare alla sua presenza. Da quando è rientrato però ha giocato tutti i minuti a sua disposizione, a eccezione del match con il Torino, saltato per squalifica. Con il Bologna si è contraddistinto per l’ennesima prova di qualità e sostanza e ha colpito un clamoroso palo interno che avrebbe potuto cambiare le sorti del match. Il brasiliano gioca bene quando tutti giocano bene, ma si contraddistingue anche nei momenti di maggiore difficoltà, quando nulla sembra andare per il verso giusto. È uno dei pochi giocatori che ha tenuto la squadra a galla nei momenti in cui si stava per sprofondare. Dunque, non si può che augurare una lunga vita a tinte bianconere per Danilo: un professionista umile, silenzioso e sempre concentrato che ha conquistato sul campo la fiducia dell’intero ambiente.