ANDREA PIRLO- Nel calcio il dibattito, le critiche, le discussioni sono all’ordine del giorno. E’ giusto così e sarà sempre così. Il pallone senza tutto ciò che si porta dietro non sarebbe tale.
Nella situazione attuale bianconera è giusto e giustificabile criticare Andrea Pirlo, e tutto il suo operato, in virtù anche della rosa a disposizione e della dirigenza e di ciò che ha fatto? In che modo è giusto criticare Pirlo? Con livello di connotazione negativa e giusto farlo?
PERCHE’ SI- Premesso che, come scritto all’inizio, il dibattito e la critica sono ossigeno per il calcio, è giusto criticare Andrea Pirlo al netto della situazione in cui è piombato senza preavviso.
Un tema ricorrente sarà la non ‘gavetta’ fatta dal mister. Catapultato in 5 giorni dall’Under 23 alla prima squadra. Levato questo aspetto, è giusto criticare Pirlo per svariati motivi.
In primis il lavoro ancora non sta dando frutti concreti. Troppo altalenanti i risultati e le prestazioni, questo vuol dire che ancora c’è tanto da lavorare. La prima critica sorge spontanea, in quanto dopo 4 mesi di calcio, è evidente come la Juventus sia indietro con gioco, sicurezza, consolidamento degli schemi, moduli.
Secondo tema la formazione e cambi annessi. Giusto voler sperimentare, avere una mentalità calcistica moderna, ma ora è il momento delle certezze. Continui cambi di formazioni, ballottaggi infiniti e moduli intercambiabili non fanno bene alla lunga. Si torna sempre al fattore tempismo. Se nella prima parte di stagione, un approccio del genere era apprezzabile e giustificabilissimo, ora non lo è più.
Serve uno schema chiaro e limpido. Pirlo deve trovarlo al più presto, solo dopo potrà apportare piccole modifiche e limare gli angoli. Il pensiero comune va subito a pensare che, se dopo tutto questo tempo la Juventus non ha ancora una formazione ‘titolare’, allora Pirlo non ha ben chiaro nemmeno nella sua testa cosa voglia fare.
Terzo aspetto la gestione gara. Saper gestire i cambi, al momento giusto, con indicazioni giuste può salvare e cambiare le partite. Fin qui Pirlo non è stato capace. E’ una caratteristica che sicuramente arriverà con il tempo, ma va detto come spesso e volentieri si sono visti cambi, di giocatori e moduli assolutamente sbagliati. Piuttosto sarebbe meglio, se ancora non si ha tale capacità, rimanere nella norma, con interscambi ‘scritti’ senza voler esagerare.
Infine un’ultima critica, se pur meno fondata e visibile, e frutto di supposizione ed immaginazione, può essere fatta alle uscite di Pirlo durante le interviste.
Non è sicuramente facile passare da, essere intervistato o affrontare una conferenza stampa, da giocatore ad allenatore. Ma Andre Pirlo ne ha fatte e dette un po’. Ovviamente non si può chiedere ad una persona di mutare ciò che è, Pirlo com’era da giocatore lo è anche ora da allenatore, taciturno, pragmatico, mai scomposto. Altra cosa sono le parole che si dicono.
Un po’ stucchevole sentire ancora il mister parlare di lavori in corso, come noioso è diventato sentire solo frasi fatte e poca specificità su schemi, tattiche e formazione.
PERCHE’ NO- Se, le cose sopracitate possono essere condivise o meno, allo stesso modo lo saranno le motivazioni del perché non è giusto criticare in modo negativo, o almeno così fortemente l’operato di Andrea Pirlo.
Il fattore numero uno è l’inesperienza. Sembrerà scontato, ma l’aspettativa alta era un errore già ai primi giorni d’Agosto durante la presentazione. Non si può pensare che dall’oggi al domani si possa prendere in mano la Juventus e replicare immediatamente risultati di anni e anni di lavoro.
Alla fine chissà se la Juventus vincerà, e se così sarà Pirlo dovrà essere elogiato come non mai, ma al momento non è giusto fondare critiche troppo negative ad un mister alla prima vera esperienza.
In più c’è il fattore Juventus. Con questo si intende la portata che può avere un club blasonato, che arriva da un ciclo vincente, che ribadisce in ogni istante il dogma della vittoria ad ogni costo.
Secondo aspetto importantissimo è la gestione della società. Una campagna acquisti non fatta in direzione del mister, del suo gioco e delle sue idee ancora in costruzione.
Mister Andrea ancora stava cercando di capire come voler far giocare la sua Juventus. Ancora doveva scegliere schemi e moduli. In più il suo dogma è una squadra camaleontica, dove tutti si muovono, scambiano, quindi di difficile lettura e che richiede giocatori specifici e di un certo tipo.
Il gioco è presto fatto. La dirigenza a Gennaio si era mossa in una direzione, in aggiunta c’è stata la situazione pandemica a ridisegnare anche il calciomercato. Quindi è eccessivo criticare Pirlo in questo ambito, quando in cuor suo sta provando a costruire il suo stile di gioco con ciò che ha a disposizione.
A fine campionato si saprà se le critiche fatte e dette avranno avuto ragione. Oppure quelle discussioni ed appunti omessi erano giustamente rimasti nelle bocche e pensieri delle persone.