Dopo un’iniziale fase di rodaggio, Allegri è pronto a lanciare il neo acquisto già dalla fondamentale sfida contro il Napoli. E in tanti potrebbero giovarne.
SVOLTA – Per chi è cresciuto a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000, The Time is Now è quasi un inno. La canzone con il quale il wrestler John Cena faceva il suo ingresso nel ring potrebbe rappresentare lo stato d’animo attuale di Manuel Locatelli, che dopo un’estate tormentata, conclusasi con il coronamento del suo sogno, è ora pronto a prendere in mano definitivamente il centrocampo della Juventus. La pausa delle nazionali non ha fatto altro che confermare qualcosa che era già sotto gli occhi di molti: non avrà le proprietà di palleggio di Jorginho o la visione di Pirlo, ma il classe ’98 bianconero ha una grande qualità ed è molto difficile strappargli via il pallone. A Basilea, nel pareggio a reti bianche tra Svizzera e Italia, è stato con ogni probabilità il migliore in campo, e il lancio con il quale ha mandato in porta Berardi è ancora lì a recriminare miglior sorte. Proprio quella ripartenza rappresenta al meglio il bagaglio tecnico del ragazzo nato a Lecco: progressione palla al piede dopo il recupero della difesa e lancio sui piedi dell’ex compagno neroverde tra le linee: l’azione si è conclusa con un nulla di fatto, ma non ci sono dubbi sul fatto che Allegri fosse davanti alla televisione a prendere appunti.
PERNO – Locatelli è ora pronto a ripetere le ottime prestazioni dell’ultimo periodo a Torino, dove è arrivato con grandi aspettative che non vede l’ora di ripagare sul campo. Nelle idee di Allegri, già sabato contro il Napoli potremmo vederlo titolare, ma difficilmente ci sarà quello che nelle idee del tecnico livornese è il centrocampo titolare, completato da Bentancur e Rabiot: l’uruguagio tornerà infatti a ridosso della partita e difficilmente potrà essere impegnato dal primo minuto, considerando che viene anche da un piccolo infortunio. Proprio i due compagni di reparto, comunque, potrebbero essere i maggiori beneficiari dell’arrivo del centrocampista azzurro: liberati dai compiti di regia, nei quali hanno mostrato entrambi grosse lacune, possono sfruttare maggiormente le singole qualità, privilegiando il lavoro di interdizione e gli inserimenti. Gli stessi attaccanti saranno tra i principali fruitori delle qualità di Locatelli, che è molto migliorato anche nel dare la palla in profondità con i tempi giusti, un fattore che può essere sfruttato in primis da Chiesa, già un maestro in questo fondamentale, ma anche da Morata e Kean, centravanti un po’ atipici ai quali piace dettare il passaggio in profondità. Lo stesso Paulo Dybala potrà giovare della presenza di un centrocampista con le caratteristiche dell’ex Milan e Sassuolo, permettendogli di abbassarsi meno e giocare più vicino alla porta, dove può essere pericoloso con il suo mancino. Servirà tempo, ma la strada è tracciata: il suo tempo è ora.