Con un’altra, se non l’ennesima, prestazione di alto livello, questa volta nel derby contro il Torino, Federico Chiesa dimostra di essere il vero leader di questa Juventus
LEADER – Con un gol arrivato al 13esimo minuto del primo tempo, Federico Chiesa portava in vantaggio i bianconeri con un tiro in diagonale che non lasciava speranze a Salvatore Sirigu. Iniziava così, il 202° derby della Mole, tra la speranza del Torino di strappare almeno un punto alla Juventus per non incombere nell’incubo retrocessione, e tra la voglia di rivalsa della Madama, dopo la clamorosa sconfitta contro il Benevento. Tutto sembrava essersi messo per il verso giusto per la squadra di Andrea Pirlo, avendo creato in 3 minuti ben altrettante occasioni da gol: la prima con Morata, la seconda con Cristiano Ronaldo e la terza, non a caso, con Chiesa. Dopo un inizio sull’acceleratore per la Juve, ecco che arriva il primo gol che apre il match e che fa ben sperare i tifosi a tinte bianconere. A fare colpo per la sua settima volta in campionato, è proprio il numero 22, il faro, il leader che continua a trascinare sulle sue spalle le sorti di questo gruppo. Il suo inizio con la maglia della Juventus non ha fatto ben sperare. Con l’espulsione diretta nel match contro il Verona e l’infortunio muscolare nella gara contro la Lazio, il classe 1997 veniva già etichettato come “flop“. Ma ecco che arriva la gara che riapre le speranze dell’ex Fiorentina: sul risultato fermo sullo 0-0, Chiesa tira fuori uno dei suoi cavalli di battaglia migliori, dribblando la difensa atalantina e scoccando un missile terra-aria dal limite dell’area. Dopo la sfida con la Dea, sono ben 2 gli scontri con la quale va a digiuno di gol. Contro l’Udinese, arriva il suo secondo centro stagionale e inizia a riscaldare il piede per il big match con il Milan. Proprio con i rossoneri, inizia la sua consacrazione in bianconero: una doppietta pesante che mette k.o. la squadra di Stefano Pioli che viaggiava sulle note di “Freed from desire”, facendo incassare la prima sconfitta stagionale al club di via Aldo Rossi. Anche in Champions League i risultati non vengono a mancare: il gol e l’assist contro la Dinamo Kiev che permetterà ai bianconeri di passare i gironi da capolista. Anche contro il Porto, Chiesa si rende partecipe di ben 3 gol totali. Questa volta, però, non basterà per passare gli ottavi. Tutto questo viaggio immenso, per diventare il vero leader di questa squadra. Una stagione nel complesso molto altalenante per una Juventus che era partita con l’obiettivo di intascare il decimo scudetto consecutivo. Salvo miracoli sportivi però, dopo 9 anni, i bianconeri saranno costretti a consegnare lo scettro di regina d’Italia a una nuova squadra. Nonostante ciò, un motivo per sperare nel futuro con ottimismo c’è, e quel motivo è proprio quel figlio d’arte che porta avanti la gloria di un nome già ben conosciuto in Serie A. A volte il talento passa di pari braccio, da padre in figlio. Questo in casa Chiesa lo sanno benissimo. E, naturalmente, lo sa altrettanto anche la Vecchia Signora.