I bianconeri oggi affronteranno la Fiorentina di Vincenzo Italiano, una squadra tecnica con individualità importanti. Vlahovic è soltanto una delle armi da disinnescare per la difesa, che dovrà fare i conti con l’assenza fra i pali di Wojciech Szczęsny.
SENZA SOSTA – La Juventus dovrà riproporre il gioco offensivo visto contro lo Zenit: aggressione, recupero palla e ripartenza con le tre frecce davanti. Non è un caso se contro i russi siano andati in gol tutti gli attaccanti. Cosa praticamente mai successa in stagione prima di martedì. Chiesa, Dybala, Morata e tanta qualità. Questa deve essere la vera essenza della squadra, non quella di un’entità anodina e remissiva che si è vista troppo spesso fino ad oggi. La qualità è fondamentale e su quello deve puntare Allegri, che certamente predilige il pragmatismo, ma non rimane sicuramente indifferente di fronte alla bellezza. La svolta offensiva ha già pagato in passato, come in occasione dell’invenzione del 4-2-3-1, con un Mario Mandzukic in versione tuttocampista a seminare il panico sulla fascia destra. Quella svolta ha portato i bianconeri in finale di Champions (persa poi contro il Real Madrid). Al tecnico livornese si è sempre imputata la colpa di essere ‘risultatista’: un pragmatico che sacrifica volentieri il bel gioco sull’altare della vittoria. È vero certamente, così come è altrettanto vero che spesso – purtroppo non sempre – le partite le vince puntando tutto sul fronte qualitativo. Bisogna dare continuità al successo contro i russi e per questo è necessario fare attenzione, soprattutto in difesa. I due gol presi non fanno dormire ancora sonni tranquilli, ma anche su quel fronte si è lavorato parecchio durante il ritiro. Ci vuole più concentrazione e più determinazione.
ASSENZE – Contro la Fiorentina non ci saranno Wojciech Szczęsny e Moise Kean. La notizia della defezione del polacco è arrivata da pochissimo, come un fulmine a ciel sereno. L’ex Roma si è ormai ripreso il posto che gli spetta di diritto a suon di buone prestazioni. Al suo posto oggi giocherà Mattia Perin, il più che comprimario portiere ex Genoa. Fra i due in stagione non c’è mai stata una vera staffetta come si ipotizzava ad inizio stagione. Oggi per lui sarà un’occasione importante, per mettersi in mostra e guadagnarsi pro tempore il ruolo di titolare. Sono risultati vani, invece, tutti i tentativi per provare a portare in panchina Kean per la sfida con i viola. L’attaccante azzurro rientrerà dopo la sosta, quando la Juventus si ritroverà ad affrontare partite delicatissime come quelle contro Lazio, Chelsea e Atalanta in cui servirà l’apporto di tutti.
GLI AVVERSARI – Oggi all’Allianz Stadium arriva la squadra di Vincenzo Italiano. Un gruppo solido, compattatosi attorno al credo dell’allenatore. Il modulo prediletto è il 4-3-3 con Dusan Vlahovic come terminale offensivo, accompagnato – per l’occasione – da Callejon e Saponara. La Fiorentina predilige il gioco sulle fasce finalizzato al cross per la prima punta, ma non disdegna le verticalizzazioni e le incursioni centrali. Per questo punta molto sugli inserimenti di Bonaventura, giocatore esperto e ancora in grado di fare la differenza. Sugli esterni Biraghi e Odriozola stanno vivendo un buon periodo di forma, riuscendo a contribuire alla causa con gol e assist. Sulla mediana il gioco scorre fluido passando per i piedi di Torreira e per quelli di Castrovilli. Tecnica e qualità in abbondanza per i viola, che possono annoverare fra i titolari anche Milenkovic e Martinez Quarta. Il primo è nel mirino di molti top club europei e per rendimento è uno dei migliori centrali in Italia. Quest’anno ha trovato la via del gol soltanto una volta, ma sotto porta quando ha la possibilità non perdona. Il secondo è un mix di aggressività e tecnica in stile Walter Samuel. Allegri dovrà dare fondo alle sue riserve per battere questa squadra, che difficilmente accetterà di lasciare punti a Torino.