PERIODO NERO – La partita di Oporto ha aperto definitivamente la voragine che la sconfitta di Napoli aveva iniziato a formare, mettendo sotto accusa giocatori e allenatore. Il periodo nero della squadra dipende anche dalle poche occasioni create, ma soprattutto dalla poca lucidità nella transizione offensiva bianconera. Emblema di questa poca lucidità sembra essere rappresentata dal talento svedese Dejan Kulusevski. Il suo personale periodo nero dura da un po’ di tempo in più rispetto a quello di squadra, infatti l’ex Parma ha segnato il suo ultimo gol l’anno scorso, il 19 dicembre proprio contro la sua ex squadra. Restare a secco per 64 giorni per un attaccante è un bel problema, anche se la carta d’identità, alla voce ‘data di nascita’ segna 25 Aprile 2000. Il problema diventa grosso nel momento in cui l’esborso economico per accaparrarsi il talento di origine macedone ammonta a 35 milioni di euro + 9 di bonus.
I NUMERI – La stagione di Kulusevski si è aperta nel migliore dei modi: grande prestazione con la Sampdoria, impreziosita da un gran gol, un tiro da biliardo che va ad insaccarsi all’angolino della porta difesa da Audero. In quella partita, Dejan ha giocato da punta al fianco di Cristiano Ronaldo, una coppia che dopo quella sera sembrava creare l’alchimia perfetta per la manovra offensiva bianconera. Purtroppo le aspettative sono state disattese: 3 gol e un assist in 19 presenze, solo 8 presenze da titolare, spesso in ruoli diversi. Nelle 19 presenze, il classe 2000 ha calciato 15 volte, inquadrando la porta solo in 4 occasioni, troppo poche. La voce contrasti persi dice 73, un dato che fa riflettere viste le sue grandi qualità nel dribbling dimostrate a Parma.
COLLOCAZIONE IN CAMPO – Si può spezzare una lancia in favore dello svedese, perchè nel corso della stagione corrente, non ha avuto una chiara collocazione in campo. Pirlo lo ha schierato sia nei due d’attacco assieme a Ronaldo, ma anche come esterno nel 4-4-2 e addirittura nelle prime uscite, anche come esterno a tutta fascia nel 3-5-2. Per un ragazzo di 21 anni è molto difficile riuscire a ben figurare se non ha una posizione di partenza ben definita, mettiamoci insieme la pressione di giocare in un club come la Juventus e la frittata è fatta. Pirlo si augura di ritrovare il Kulusevski di Parma, il Kulusevski che ha incantato una dirigenza difficilmente impressionabile, per far spiccare il volo a sé stesso e alla Juventus.