Nel (semi)vuoto tecnico della serata di ieri, c’è un aspetto che salta nuovamente agli occhi e si conferma una costante di questa stagione: il gruppo Juve è più unito che mai
UNITI – Tutti per uno e uno per tutti. Il motto dei tre moschettieri, coniato da Dumas, aleggia ormai da tempo dalle parti della Continassa. Nella serata europea di ieri, conclusa con una vittoria di misura contro la talentosa formazione dello Sporting Lisbona, gli evidenti limiti tecnico – tattici della Juventus di quest’anno sono stati, ancora una volta, sopperiti da una forza che più volte in questa stagione ha consentito ai bianconeri di superarli, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Non potevano essere che Federico Gatti e Mattia Perin, in questa cornice, i protagonisti della notte.
SOGNO – Federico Gatti l’ha definita “un’emozione indescrivibile”. L’aggettivo può essere traslato anche alla sua stagione, iniziata con l’arrivo a Torino dopo tantissima gavetta, il poco spazio iniziale e la sensazione, tra gli addetti ai lavori, che forse Allegri non lo ritenesse pronto ai palcoscenici calpestati dalla Juventus. Il duro lavoro e la pazienza, però, ripagano sempre: dalla trasferta di Friburgo del 16 marzo, l’ex Frosinone non ha più lasciato il campo, giocando 90’ per 6 partite consecutive, nelle quali i bianconeri hanno perso soltanto una volta, subendo 3 reti. La grinta, la determinazione e la voglia che io classe ‘98 ha messo in mostra nell’arco di questi 540 e più minuti ha fatto impazzire il popolo juventino, che rivede in lui l’erede ormai designato di Giorgio Chiellini. Come dargli torto.
IL MIGLIOR SECONDO – La serata di ieri ha regalato, oltre alla storia del 15 in maglia bianconera, anche la meravigliosa prova di Mattia Perin, subentrato a freddo a fine primo tempo dopo l’improvviso è spaventoso malore di Szczesny, che ha costretto Allegri ad effettuare il primo cambio del match. L’ingresso dell’estremo difensore ex Genoa è coinciso con la fase di pressione meno aggressiva dei portoghesi che comunque, a pochi istanti dalla fine, hanno avuto una doppia colossale occasione per pareggiare i conti. I riflessi del numero 36 hanno permesso alla Juventus di mantenere la porta inviolata e un vantaggio in vista del ritorno. La ciliegina sulla torta è stata l’intervista doppia al fischio finale: Szczesny e Perin insieme, a ridere e scherzare. La testimonianza di un gruppo più che mai unito.