I successi contro Salernitana e Fiorentina consentono ai bianconeri di raggiungere una posizione relativamente tranquilla in campionato. Ora, giovedì, sotto con il Nantes
FIDUCIA – Un successo di corto muso, anzi cortissimo, roba di centimetri. Quei pochissimi che bastano al colpo di testa di Rabiot per battere Terracciano al minuto 34, così come quelli che inducono il VAR ad annullare un gol per parte.
La Juventus vince 1 a 0 contro la Fiorentina al termine di un match davvero combattuto, in cui a più riprese la tensione ha raggiunto picchi notevoli. Dopo la brutta sconfitta contro il Monza, la reazione c’è stata, infatti la formazione di Allegri non solo ha ottenuto la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia vincendo contro la Lazio, ma in campionato è riuscita a centrare due vittorie consecutive molto importanti ai fini della classifica. Il momento che sta vivendo tutta la società è decisamente surreale, in attesa di capire come andrà a finire la situazione giudiziaria e le ripercussioni su una stagione che è fortemente condizionata dalla penalizzazione di 15 punti, che potrebbe essere annullata o addirittura aumentata entro la fine del campionato. Per i giocatori bianconeri l’unica soluzione è lavorare a testa bassa e affrontare alla morte ogni partita, anche se non è sempre facile tenere al massimo la concentrazione in una situazione del genere. Quello che è certo è che la Vecchia Signora deve pensare a portare a casa più punti possibili anche per mettersi al riparo di ogni tipo di scenario, compresa la retrocessione se la pena dovesse aumentare.
A differenza di quelli su Lazio e Salernitana, però, l’unico rammarico del successo sui viola resta quell’atteggiamento troppo passivo mostrato nell’ultima mezz’ora. Pur concedendo poco o nulla (eccezion fatta per l’episodio del gol annullato a Castrovilli), i bianconeri gestiscono molto male il pallone e, in generale, la partita, con i neoentrati che non riescono ad apportare incisività e sicurezza. L’esperimento tattico del 3-4-3 necessita di ulteriori valutazioni, con l’intesa tra Di Maria e Chiesa che ha bisogno di rodaggio, ma che però può rappresentare una certezza da cui ripartire per questa seconda parte di stagione.
Al di là di tutto, però, quella di ieri sera resta una vittoria che dà fiducia e morale ad un ambiente che, tra tre giorni, tornerà a calcare il palcoscenico europeo in vista della sfida con il Nantes (tenuto conto che mai come quest’anno l’Europa League sarà un traguardo da inseguire con il massimo dell’impegno, come del resto lo è la Coppa Italia). In attesa dei verdetti definitivi che arriveranno dai tribunali, i giocatori devono restare concentrati e il tecnico livornese sta lavorando con tutta la sua esperienza perché questo si verifichi. Aiutato dai campioni che sono finalmente tornati sui loro standard (come Angel Di Maria, vera anima tecnica delle ultime partite), quelli che si sono ritrovati o si stanno ritrovando dopo infortuni o scadimenti di forma (Dusan Vlahovic e Federico Chiesa), o ancora quelli che proprio nell’anno in cui vanno in scadenza di contratto stanno disputando quella che è di gran lunga la miglior stagione in bianconero (vedi Rabiot). Senza togliere chi da un po’ a questa parte sta letteralmente prendendo per mano la squadra, mettendo in campo tanto cuore e sacrificio: Manuel Locatelli, semplicemente fondamentale e sempre più simbolo della Juve che verrà.