La partita di questa sera potrà dire tanto sulle reali ambizioni dei bianconeri. Allegri ridisegna la squadra sperando che cambi anche la musica.
ORGOGLIO – Il palcoscenico è il più importante di tutti. Il più ambito, il più amato e – allo stesso tempo – il più vituperato: si parli pure di ferite aperte e mai rimarginate, che il tempo può provare soltanto a lenire. Ajax, Lione e Porto. Incubi ricorrenti, fantasmi che aleggiano costantemente intorno. Vecchi rancori o meglio vecchi difetti, come cantano i Marta sui Tubi, quelli che la Juventus proverà a superare e scrollarsi di dosso stasera. A Torino arriverà il Chelsea campione d’Europa: la squadra di Tuchel è quasi la stessa dell’anno scorso, puntellata dagli innesti di Romelu Lukaku e Saúl Ñíguez, su tutti. Il gioco propositivo degli inglesi verte sulla riconquista e la ripartenza aggressiva, con i centrocampisti pronti a schermare e finalizzare l’azione. L’assenza di Kanté, positivo al Covid, è una nota lieta per i bianconeri, ma non basta a stemperare la tensione e far tornare il sorriso a Massimiliano Allegri. Concentrazione, orgoglio e rabbia, sono i mantra che il tecnico livornese ripete costantemente. Sembra non esserci spazio per la tanto agognata calma, ma ciò non significa che la squadra si debba profondere in possessi farraginosi e sterili: la manovra dovrà essere avvolgente e a tal fine è necessario coinvolgere tutti i giocatori. Un pressing portato male potrebbe far saltare tutte le linee e risultare esiziale contro una squadra, come quella di Tuchel, che predilige il gioco in ampiezza. Per i bianconeri quello di stasera è un giro di boa importante, per mettere a fuoco e discernere sogni, ambizioni e chimere. Ci vuole furore agonistico: quello messo in campo in ogni occasione da Federico Chiesa; ci vuole imprevedibilità: quella che porta in dote Juan Cuadrado. Non bisogna dare punti di riferimento, da qui la scelta di Allegri di proporre un modulo speculare a quello del Chelsea, con Federico Bernardeschi arruolabile come falso nueve. L’orchestra è pronta a far risuonare dalle casse dello Stadium le note dell’inno della Champions League, ma i tifosi della Juventus si aspettano che la squadra suoni il blues.