Oggi discuteremo della possibilità di vedere nella prossima stagione al posto di Max Allegri, l’ex allenatore dell’Hellas Verona e Marsiglia, Igor Tudor, facendo un approfondimento del modo in cui fa giocare le sue squadre e non solo.
L’ESPERIENZA A VERONA – Partiamo con il dire che l’esperienza del croato come calciatore si lega fortemente alla maglia della Juventus e tutto questo fa si che la sua conoscenza dell’ambiente sia già abbastanza preparata. Ora passiamo però all’analisi tattica che lo ha contraddistinto nel capoluogo veneto. Igor Tudor ha raggiunto la nona e la decima posizione nei suoi rispettivi due anni con gli scaligeri (2019/2020), (2020/2021). Il modulo da lui scelto per imporre il suo gioco è il 3-4-1-2, dimostrando di essere un tecnico molto deciso sotto il punto di vista dell’attacco continuo al portatore di palla. Il suo gioco si sviluppa in velocità, prevalentemente sulle fasce, soprattutto su quella di sinistra. Si prova molte volte anche il tiro dal limite, provando a sorprendere gli avversari, concentrati troppo in certi tratti della partita alle zone esterne della loro area, piuttosto che in quella centrale. Nella zona difensiva invece, viene portato un forte pressing verso la difesa avversaria, per impedire al portiere di scaricare il pallone vicino alla sua area di rigore e quindi automaticamente a rilanciarlo in avanti, dove i difensori di stazza che aveva in quel periodo l’Hellas, avrebbero recuperato il pallone senza troppe difficoltà. Per quanto riguarda il centrocampo, risulta sempre diviso in scaglioni, con la parte più avanzata che si appresta a continuare il forte pressing sulla linea difensiva avversaria. Un altro grande punto di forza del gioco di Tudor sono i contropiedi, spingendo sull’intensità e la forza fisica dei suo giocatori. Ovviamente ha anche le sue debolezze e tra queste ci sono: scarsa velocità dei difensori centrali, avvolte gravi errori in fase di impostazione, zone molto aperte del campo nel caso in cui la squadra avversaria riesce a superare la prima fase di pressing e infine più che scontato, il grande dispendio da parte fisica durante l’intero arco del match.

L’ESPERIENZA A MARSIGLIA – La città portuale francese, il suo cambio di modulo che passa al 4-2-3-1. Come nell’esperienza a Verona la sua prima idea è sempre quella del gioco intenso e il pressing continuo, ma la prima differenza la troviamo nei giocatori che porta di più nell’area avversaria durante le azioni offensive. Fondamentali le intercettazioni delle linee di passaggio, con la copertura completa del centro del campo. Il trequartista deve assolutamente restare in zona offensiva senza ripiegare troppe volte per non sprecare energie e poi rimanere a secco durante le ripartenze offensive. La differenza poi rispetto all’esperienza italiana è il cambio di fascia adottato per creare più pericoli a gli avversari, sfruttando la velocità e la buona tecnica di un’ex del campionato italiano, Cengiz Under (Roma). I risultati del croato in Francia hanno portato ad un terzo posto meritatissimo, dimostrando che le proprie idee funzionano bene anche in altri campionati.
