Locatelli, Fagioli, Rabiot, ma anche Miretti: la Juventus ha finalmente trovato i punti fermi che cercava da tempo
SOLIDITA’ – Ci sarebbe tanto da dire e altrettanto da scrivere sul periodo vissuto quest’anno dalla Juventus. Un momento molto difficile, forse uno dei più bui in assoluto della storia bianconera, che però, come tante situazioni spiacevoli, può comunque regalare qualche sorpresa. Nel bel mezzo di un campionato tormentato, tra vicende giudiziarie, continui infortuni e giocatori smarriti, per lo meno a centrocampo Allegri si è ritrovato a fare di necessità virtù, rilanciando e lanciando giocatori che potrebbero rappresentare davvero il futuro della Vecchia Signora.
Nelle otto vittorie consecutive senza prendere gol, prima della sosta per il Mondiale, quasi sempre la Juventus schierava la triade composta da Fagioli, Locatelli e Rabiot, la stessa che poi è stata protagonista della risalita post penalizzazione. Con Pogba praticamente inutilizzato (solo 35 minuti per il francese) e Paredes bocciato, Allegri ha scelto questa linea mediana per il cuore del rettangolo verde. Dall’esordio con gol di Lecce, Nicolò si è guadagnato una maglia da titolare a suon di prestazioni, iniettando dinamicità al reparto: sostanza quando serve e tecnica al servizio dei compagni, complice la sua duttilità rispetto alle due fasi di gioco. Anche Locatelli ci sta mettendo molto del suo: sulla carta regista, spesso svolge il doppio ruolo interdizione-costruzione e, elemento fino a qualche tempo fa latitante in casa bianconera, verticalizza. Cosa chiedere di più ad un centrocampista? Ovviamente qualche gol e il carattere. Rispetto al primo aspetto, Manuel è penalizzato perché spesso è il baluardo a protezione della difesa: se giocasse da mezzala sarebbe un’altra storia. Di personalità invece ne ha da vendere: basterebbe vedere come scuote i compagni, i faccia a faccia con gli avversari, ma soprattutto lo spirito di abnegazione messo in campo in ogni partita. Inoltre è tifoso bianconero, come del resto Fagioli, un aspetto che in questa fase storica conta eccome. Infine Rabiot. Nessuno si offenda, ma il francese ormai è il perno insostituibile nella rosa bianconera e tra i centrocampisti più forti in Europa. Adrien sta vivendo la migliore stagione della sua carriera: se Allegri lo scorso anno gli aveva chiesto almeno dieci gol stagionali, la missione parrebbe rinviata a quest’anno. Al momento la casella dice 9, di cui 7 in campionato e 2 in Europa. Cosa succederà a giugno con il contratto in scadenza? Il tecnico vuole tenerlo, così come i tifosi: fermo restando il discorso economico, la partecipazione alla prossima Champions sarà un elemento fondamentale per la permanenza del francese. Anche se leggermente più in ombra, un’altra nota positiva per il centrocampo della Juventus è stata l’esplosione del giovane Fabio Miretti, classe 2003, che ha sicuramente ripagato la fiducia data. Già la scorsa stagione, sembrava essere il predestinato e così è stato, dal momento in cui è riuscito ad alzare l’asticella delle sue perfomance, convincendo non solo l’allenatore bianconero, ma anche la dirigenza stessa.
Nel periodo più complicato della storia recente della società tutti quanti stanno dimostrando un attaccamento alla maglia superiore alla norma, cosa tra l’altro non passata inosservata ai vertici. Proprio per questo, indipendentemente dalle vicende giudiziarie, Fagioli, Locatelli e Miretti saranno fuori dal mercato, per diventare, magari, dei veri e propri protagonisti in un centrocampo che, dopo tanti anni, potrebbe finalmente ritornare ad essere made in Italy. Per quanto riguarda Rabiot, ai posteri l’ardua sentenza, anche se molti ovviamente sperano nel lieto fine.