La diretta avversaria per la Champions è uscita sconfitta dal lunch match
IL PUNTO – Venerdì sera la Juventus non ha giocato un derby memorabile, accontentandosi del pareggio contro un buon Toro. Epilogo già visto in quasi tutte le gare prestigiose di questa stagione. Per fortuna di Allegri, l’Atalanta, principale diretta concorrente per il quarto posto, vive il suo peggior momento da sei anni a questa parte e non riesce a sfruttare l’occasione per allungare sui bianconeri. Il pistolero Piatek la condanna alla seconda sconfitta nelle ultime tre gare, alla quinta partita senza vittoria in campionato. Quindi la Juventus ha guadagnato un altro punto prezioso in ottica Champions League con il minimo sforzo, in linea con il pragmatismo del suo allenatore. A questo punto i tifosi dovrebbero farsi qualche domanda: è giusto accontentarsi di giocare per il pareggio contro le sue rivali storiche? I soldi per Vlahovic e Zakaria sono stati spesi per fare la corsa su un Atalanta a mezzo servizio? La rosa bianconera è abbastanza forte per lottare con le prime tre del campionato, eppure sembra che ci si accontenti dell’obiettivo minimo, quello che eviterebbe il disastro economico. Intendiamoci, riuscire a recuperare la differenza di punti su milanesi e Napoli costituirebbe un’impresa sportiva unica, ma sarebbe apprezzato vedere almeno il giusto atteggiamento, la voglia di essere alla pari di Inter e Milan. Intanto il mister si gode il punto preso e proietta la sua squadra verso gli ottavi di Champions, in programma martedì sera. Qui occorreranno degli sforzi maggiori, perché giocare per il pareggio in Europa è sinonimo di perdere, soprattutto una volta superati i gironi. Servirà la migliore Juve, quella che ancora non si è quasi mai vista nell’Allegri bis.