L’uomo di Livorno che ha portato tanti successi alla Juventus, ma che ora non incide più come in passato
MANCANO I TEMPI DI GLORIA – La prima stagione della Vecchia Signora (dopo tanti anni di grandi vittorie) si è conclusa senza alcun titolo. Le responsabilità sono di molti, dalla società alla rosa che non ha saputo dare il massimo per portare a casa almeno un trofeo. Ma tra tutti i componenti, uno è stato preso più di mira, si tratta di Massimiliano Allegri. Mister “corto muso”, così soprannominato dopo quella celebre dichiarazione, anche se proprio quelle parole non hanno fatto la differenza in campo come succedeva negli anni passati sotto la sua gestione. Il fatto però che contraddistingue Max è la voglia di Juve che mantiene fin dal primo momento che ha messo piede alla Continassa. Una forza di andare avanti nonostante le critiche che gli sono state fatte da vari tifosi e addetti ai lavori che conoscono ben poco la persona che lui è. Quella persona non ha mai detto no a questi colori, soprattutto dopo i corteggiamenti fatti da club che erano pronti a offrire di tutto per accaparrarselo. D’altro canto però “al cuor non si comanda”, e in mezzo a tutti è sempre stato rispettoso e composto, anzi ha difeso i suoi ragazzi come d’esempio lo è nella finale della scorsa Coppa Italia contro l’Inter di un mese fa, quando alzò la voce e fece da secondo papà per i suoi giocatori pieni di rabbia e frustrazione. Il progetto che ha in testa la dirigenza deve ripartire proprio da quell’uomo che non smette mai di essere il primo tifoso, sempre e comunque fino alla fine.