Andiamo a scoprire le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
CHAMPIONS LEAGUE – Le notti da sogno della Champions League sono tornate anche per la Juventus di Massimiliano Allegri, la quale ha superato il girone eliminatorio da prima della classe e per gli ottavi di finale ha pescato il Villarreal nel contestatissimo sorteggio di Nyon. Gli spagnoli hanno ottenuto la qualificazione dopo aver vinto l’Europa League lo scorso anno contro il Manchester United e nella fase a gruppi ha agguantato il secondo posto, sbattendo fuori l’Atalanta di Gasperini. Un sorteggio tutto sommato positivo, visto anche l’accoppiamento terribile riservato all’altra italiana in gara, ovvero l’Inter, ma non bisogna assolutamente sottovalutare il ‘Submarino Amarillo’ di Unai Emery. Andiamo a vedere nel dettaglio il modo di giocare degli spagnoli, analizzandone modulo e atteggiamento tattico.
MODULO E POSSESSO – La squadra iberica può considerarsi camaleontica nel modulo messo in campo da Emery, perché in questa stagione il sottomarino giallo si è schierato con il 4-4-2, ma anche con un 4-2-3-1 e in alcune circostanze anche un 4-3-3. 38 gol in 24 partite di campionato, 12 gol in 6 partite di Champions League sono dei dati che possono preoccupare una Juve comunque solida difensivamente parlando, ma che ci aiutano a comprendere la facilità con cui gli spagnoli riescono a trovare la via del gol, qualunque sia l’abito tattico indossato. L’azione viene iniziata dai due centrali, ovvero il giovane Pau Torres e l’esperto Raul Albiol, vecchia conoscenza del nostro calcio per il suo trascorso al Napoli. I due esterni bassi si alzano sulla linea dei centrocampisti, mentre Dani Parejo scala in mezzo ai due centrali per telecomandare il gioco grazie al suo piede educato. Molto apprezzata la palla in verticale a sfruttare i movimenti del centravanti (con ogni probabilità Danjuma che sostituirà l’infortunato Gerard Moreno), ma la soluzione esterna non viene per nulla disegnata dagli uomini di Emery, abili a scatenarsi con la rapidità di Chukwueze e Yeremi Pino, giocatori molto pericolosi nell’uno contro uno. L’acquisto di Lo Celso è stato di fondamentale importanza non solo per garantire una certa solidità, ma per offrire al tecnico basco una soluzione in più in fase offensiva: spesso viene impiegato come trequartista nel 4-2-3-1.
NON POSSESSO – Unai Emery martella i suoi giocatori nel tenere corti tutti i reparti con un 4-4-2 compatto, interamente dietro la linea del pallone per non permettere lo sviluppo in zona centrale, o perlomeno concederlo soltanto a debita distanza dalla porta. Uno dei dogma voluti dall’allenatore del Villarreal è il divieto di concessione della verticalità: fin quando la palla si muove in orizzontale, la squadra non corre alcun tipo di pericolo. Se l’azione avversaria si sviluppa sugli esterni, è obbligatorio andare a raddoppiare per non concedere un uno contro uno chiaro e mantenere la copertura di squadra a zona, in controtendenza con i difensori centrali, i quali prendono in consegna il proprio uomo e non gli concedono lo spazio di giocata.