Alla scoperta delle peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
COPPA ITALIA – E’ arrivato marzo, e la Juventus è ancora in corsa su tre fronti. Una notizia sicuramente positiva per tutto l’ambiente bianconero, nonostante le difficoltà iniziali e la lunga serie di infortuni che sta colpendo la squadra di Massimiliano Allegri. Il prossimo impegno sarà l’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina, e il primo round si svolgerà a Firenze: oltre a essere una sfida molto sentita dalla piazza toscana, sancirà per la prima volta il ritorno di Dusan Vlahovic al Franchi da avversario. Tanti i temi tattici e gli spunti che offre questa partita, andiamo a vederli insieme.
MODULO E POSSESSO – Dopo alcune stagioni deludenti e sofferte, i viola stanno tornando in quella parte di classifica che una città come Firenze merita. L’arrivo di Vincenzo Italiano ha portato grande entusiasmo e nuove idee che hanno subito attecchito dalle parti del Franchi, contribuendo a far rendere al meglio molti elementi della rosa e a restaurare quella giusta dose di euforia che da quelle parti mancava ormai da troppo tempo. Il modulo dell’allenatore nato in Germania è il 4-3-3, una sistemazione in campo che permette la giusta dose di spregiudicatezza in fase offensiva ma anche la possibilità di coprire bene tutte le posizioni quando c’è da difendere. Un ruolo di primo piano lo hanno sicuramente gli esterni, bravi nell’uno contro uno e in grado di creare superiorità numerica con il dribbling o, in alternativa, cercare il cross per la testa dell’attaccante. Proprio il centravanti è una novità per i viola: l’addio di Vlahovic sembrava poter ridimensionare il potenziale offensivo, ma Piatek e Cabral (in gol all’ultima giornata di campionato) stanno sopperendo in maniera egregia alla partenza del serbo. La Juventus dovrà fare attenzione alla fase di possesso della Fiorentina: quando attaccano, i ragazzi di Italiano si riversano in massa nell’area avversaria. Oltre al centravanti e agli esterni, non è raro trovare anche una delle due mezzali a fare densità e a cercare l’occasione giusta per colpire.
NON POSSESSO – I bianconeri dovranno essere attenti anche quando saranno loro a costruire. I toscani, infatti, giocano molto sul pressing alto, nel tentativo di bloccare sin da subito l’azione avversaria. Il compito del centravanti è solitamente quello di portare pressione ai due centrali difensivi, mentre un centrocampista si posiziona in marcatura del play avversario per bloccare una prima possibile fonte di gioco. Nell’idea di Italiano, qualora la prima linea di pressing venga saltata, c’è sempre un raddoppio da parte dei centrocampisti per evitare di concedere l’uno contro uno agli avversari: con la Juventus, che può contare sulla grande abilità nel dribbling di Cuadrado, questo aspetto sarà curato in maniera particolare. Il pressing, come è noto, comporta un notevole dispendio di energie: se i bianconeri saranno bravi a contenerlo, potrebbero approfittarne man mano che i minuti passano, sfruttando la stanchezza degli avversari a proprio favore.