Andiamo ad analizzare le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
FIRENZE – L’atto conclusivo di una stagione sottotono per la Juventus va in scena al Franchi di Firenze, dove la formazione di Massimiliano Allegri affronterà la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Juve ormai certa del quarto posto e della qualificazione alla prossima Champions League, viola in piena lotta per un posto in Europa League che manca dalla stagione 2016-2017. Dunque un match che vedrà di fronte due squadre con motivazioni e stati d’animo completamente differenti, anche se la rivalità che accende queste due squadre potrebbe dare quella spinta in più alla Juve per portare a casa i 3 punti. Focalizziamoci sugli avversari, cercando di capire come imposterà la partita l’allenatore dei gigliati.
MODULO E POSSESSO – Il 4-3-3 marcato Vincenzo Italiano è una garanzia: un modulo visto in tutte le 37 gare di campionato fin qui disputate. La squadra toscana ama avere il predominio del gioco e il possesso palla prolungato ne fa la seconda squadra per percentuale di possesso palla medio di tutto il campionato, alle spalle del Napoli terzo in classifica, con il 57,80% (fonte ‘FcTables.com’). Una delle caratteristiche che aiutano i viola ad ottenere questo dato è la prima impostazione di gioco, attuata dai centrali difensivi, coadiuvati dallo scalo dietro del mediano Torreira che compone una linea difensiva a 3. Gli esterni bassi spingono fin da subito, alzando il proprio baricentro, mentre le mezze ali forniscono una soluzione di passaggio alla linea difensiva, muovendosi in modo inverso: quella sul lato palla viene incontro, l’altra attacca gli spazi alle spalle. Una volta saltata la prima linea di pressione avversaria con il possesso, la squadra di Italiano si riversa in avanti sugli esterni, dove i terzini di difesa forniscono costanti sovrapposizioni alle ali offensive, le quali hanno sia l’appoggio per mandare Biraghi e Odriozola al cross, oppure la soluzione dell’uno contro uno (Gonzalez ha grandi qualità per poter puntare e saltare l’uomo). L’addio di Vlahovic e gli arrivi di Piatek e Cabral hanno ‘decentrato’ il gioco dall’ex numero 9, un tempo vero e proprio punto di riferimento della manovra offensiva fiorentina, permettendo alla squadra di cercare soluzioni differenti a livello offensivo, come l’attacco dell’area dei centrocampisti: arma letale del 2022 di Italiano.
NON POSSESSO – Il tecnico natìo di Karlsruhe non è nato a caso in Germania, nella terra del ‘Gegenpressing‘: questo il mantra che contraddistingue la fase di non possesso viola. L’immediata riconquista del pallone è una prerogativa, perché la squadra ama riconquistare il pallone quanto più vicino alla porta avversaria. Per questo motivo, la prima linea di pressione è formata dal trio d’attacco, il quale prova a sporcare il primo possesso avversario, costringendo il lancio lungo. A quel punto, la difesa si alza sulla linea del centrocampo per anticipare alti gli attaccanti avversari, mentre le mezze ali si abbassano per fornire un immediato supporto. Il regista Torreira va a marcare a uomo il costruttore di gioco avversario impedendogli una giocata pulita, mentre gli esterni e le mezze ali di riferimento aggrediscono la zona palla, in modo da intercettare qualsiasi giocata ed effettuare la transizione positiva.