Andiamo a scoprire le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
TORINO – La Juventus di Massimiliano Allegri torna all’Allianz Stadium in campionato dopo i due ko consecutivi contro Sassuolo e Verona, parzialmente alleviati con la super prestazione di Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo. A Torino arriverà una delle squadre più pericolose di questo campionato, ovvero la Fiorentina di Vincenzo Italiano. 3 punti di vantaggio in classifica per la formazione gigliata nei confronti dei bianconeri, ma la sfida tra la vecchia signora e la viola è da sempre molto più di questo (soprattutto dalle parti di Firenze). Una partita impegnativa aspetta la banda Allegri, vediamo come Italiano utilizzerà le frecce del suo arco per scardinare Madama.
MODULO E POSSESSO – L’arrivo del tecnico ex Spezia ha acceso entusiasmo nella piazza, visti gli anni a dir poco deludenti delle precedenti gestioni. Fin da subito, l’allenatore siciliano è riuscito ad imprimere alla sua Fiorentina l’impronta tattica desiderata. I viola si schierano con un 4-3-3 scolastico, uno dei capisaldi ‘made in Italiano’. In fase di possesso, l’azione deve sempre iniziare dal basso e da dietro, con i due difensori che possono appoggiarsi sul centrale di centrocampo, oppure sugli esterni bassi che si posizionano stabilmente molto larghi per favorire l’ampiezza del campo. Una volta ricevuta palla sugli esterni, ecco che si attiva la combinazione a tre componenti: esterno basso, mezz’ala ed esterno alto. La rapidità dei giocatori esterni e la loro capacità di saltare l’uomo sono un fattore di pericolo per qualunque avversario. Se l’azione si sviluppa a destra, Odriozola va a sovrapporsi a Callejon (o Sottil) per creare superiorità sulla fascia, mentre sulla sinistra sono Biraghi e Nico Gonzalez (o Saponara) ad essere protagonisti. A quel punto, la ricerca del centravanti Dusan Vlahovic è la prima opzione, ma non solo. Se la mezz’ala di competenza resta bassa per dare copertura all’avanzata dei due cursori esterni, quella opposta va a riempire l’area di rigore assieme ai due esterni di competenza e ovviamente al centravanti. Dunque, l’area di rigore viene stabilmente riempita da ben 4 giocatori, con il centrocampista centrale appena fuori dalla lunetta per provare un’eventuale conclusione da fuori.
NON POSSESSO – Atteggiamento oserei dire spregiudicato quello della Fiorentina in fase di non possesso. La caratteristica dei viola è quella dell’aggressione fin dal primo giro palla avversario. Uno dei due interni di centrocampo si alza stabilmente sul playmaker basso avversario, in modo da bloccare la prima fonte di gioco. Vlahovic, ovvero il centravanti, porta una pressione costante sui centrali, in collaborazione con i due esterni offensivi. Se la prima linea di pressione viene superata lateralmente, l’esterno basso riceve il supporto del mediano, che deve costantemente raddoppiare ed evitare che la squadra avversaria possa beneficiare di un 1 vs 1 laterale. Invece, se l’azione viene sviluppata centralmente, la distanza tra i 3 di centrocampo si accorcia, in modo da creare densità sulle vie centrali e chiudere le linee di passaggio interne. Un punto a favore della Juventus, può essere il grande dispendio energetico degli uomini di Italiano, che potrebbero calare vistosamente nel corso del secondo tempo.