Andiamo a scoprire le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus
SCOSSA – La debacle casalinga di Champions League contro il Villarreal e la conseguente e prematura eliminazione dalla competizione non deve rivelarsi un colpo decisivo sul morale della Juventus che deve subito reagire in campionato, dove affronterà la Salernitana nella giornata di domani alle ore 15:00. All’Allianz Stadium arriva una squadra alla disperata ricerca di punti che la possano tenere appesa, seppur in precarie condizioni, al massimo campionato. Per i bianconeri l’occasione è ghiotta per allontanare le inseguitrici Atalanta (di scena a Bologna), Lazio e Roma (si affronteranno nel derby capitolino). Ma concentriamoci sul fanalino di coda del campionato, analizzando modulo e atteggiamento tattico.
MODULO E POSSESSO – L’arrivo di Davide Nicola ha portato un grande entusiasmo all’ambiente campano, nonostante la posizione in classifica sia deficitaria. 4 le partite disputate con l’ex tecnico del Torino, una sconfitta per 5-0 (Inter) e tre pareggi contro Milan, Bologna e Sassuolo. Nonostante sia una squadra di bassa classifica, la Salernitana è tutt’altro che una squadra attendista e dal baricentro basso, ma cerca di produrre il suo gioco e di imporsi nell’arco dei 90 minuti. L’allenatore torinese sembra aver trovato una certa quadra con il 4-2-3-1 iniziale, con l’esterno Bonazzoli vero e proprio jolly della fase offensiva, abile a svariare su tutto il fronte d’attacco e ad attaccare con decisione la profondità. É lui il top scorer dei campani, avendo realizzato 7 gol in 22 gare di campionato disputate e rappresenta l’insidia offensiva per eccellenza assieme al gigante Djuric (4 gol fin qui). La squadra prova a impostare dal basso con uno tra Ederson e Radovanovic (dipenderà dalle condizioni del brasiliano) che va ad abbassarsi sulla linea dei centrali per iniziare il possesso, mentre Lassana Coulibaly va a occupare il centrocampo assieme agli esterni bassi, i quali giocano molto largo soprattutto in fase di possesso. Mazzocchi a destra è dotato di una buona progressione, mentre Ranieri dal lato opposto garantisce più copertura. Verdi è il collante di cui l’attacco ha bisogno per legarsi con il centrocampo, ricevendo spesso il pallone spalle alla porta. Una volta smistato nuovamente il pallone sull’esterno, la soluzione del cross al centro è quella più redditizia, considerando i 2 metri d’altezza e i colpi di testa imperiosi di Milan Djuric: l’attaccante bosniaco ha segnato soltanto grazie a questo fondamentale in questo campionato.
NON POSSESSO – In fase di non possesso, la squadra tende ad abbassare i propri esterni d’attacco, i quali vengono raddoppiati dai compagni di fascia arretrati creando il raddoppio sugli esterni. Importante l’azione di Lassana Coulibaly, il migliore della sua squadra in quanto a palloni recuperati (114 finora). Il centrocampista maliano non si risparmia facilmente e riesce a coprire ampie porzioni di campo quando la squadra non ha il possesso, ma dovrebbe ricevere più supporto dal trequartista e dall’altro mediano di squadra. La linea difensiva prova a restare alta per attuare la trappola del fuorigioco, ma contro avversari di grande calibro come lo è la Juventus, si presume un baricentro più basso del quartetto difensivo di Nicola.