Andiamo a scoprire le peculiarità del prossimo avversario della Juventus
CORSA CHAMPIONS – Archiviato l’ottavo di finale d’andata di Champions League contro il Villarreal, la Juventus si deve subito ricompattare per il turno di campionato di domani, ma soprattutto una corsa alla Champions League che si fa sempre più agguerrita. L’avversario di fronte ai ragazzi di Allegri sarà una delle sorprese di questa stagione, ovvero l’Empoli di Aurelio Andreazzoli, una squadra che all’andata riuscì ad ottenere bottino pieno all’Allianz Stadium. Attualmente i toscani dispongono di un vantaggio pressoché rassicurante dalla zona salvezza, ma i 3 punti mancano dal 12 dicembre scorso, nella trasferta vittoriosa di Napoli, un dato che non fa dormire sogni tranquilli all’ex allenatore di Roma e Genoa. Andiamo ad analizzare i punti salienti del gioco proposto dagli ultimi vincitori del campionato cadetto.
MODULO E POSSESSO – Andreazzoli non ha mai abbandonato la sua idea di calcio nel corso della sua carriera, a partire dal modulo 4-3-1-2, un sistema di gioco che esalta le qualità di tutto l’organico a sua disposizione. L’azione azzurra inizia sistematicamente dal basso e parte dai centrali di difesa, i quali scaricano sui terzini di difesa che tendono a giocare coi piedi sulla riga del fallo laterale, dunque molto larghi. Da qui si può ammirare il vero sviluppo delle trame empolesi: la mezz’ala che gioca sul lato palla viene incontro a ricevere, come del resto uno dei due attaccanti che si abbassa a dialogare. In questo modo viene a formarsi un triangolo tra i tre, permettendo al trequartista Bajrami di attaccare la profondità assieme all’altro attaccante di riferimento. Una volta effettuato questo movimento, anche la mezz’ala del lato opposto alza il suo baricentro attaccando l’area di rigore: così facendo, l’Empoli porta almeno 3 giocatori in area di rigore, pronti a ricevere il traversone al centro o a scaricare palla sul mediano che arriva a rimorchio. Questa squadra si classifica al terzo posto (ex aequo con il Torino) per numero di cross al centro utili alla chiusura dell’azione (solo Inter e Fiorentina hanno fatto di meglio), un dato che certifica la pericolosità dell’Empoli in questo fondamentale.
NON POSSESSO – Quando il pallone è in possesso degli avversari, i due attaccanti vanno a dar fastidio ai centrali difensivi assieme al trequartista, mentre il resto della squadra cerca di creare densità in zona palla e soffocare le linee di passaggio vicine. I due esterni bassi, in controtendenza con la fase di possesso, stringono la loro posizione e si compattano con i due centrali difensivi, lasciando scoperte le corsie esterne, per favorire la copertura delle vie centrali. La marcatura adottata è quella a uomo, soprattutto all’interno dell’area di rigore, in modo da evitare i rifornimenti agli attaccanti avversari, con il rischio di subire gol qualora ci sia una singola disattenzione. Uno dei punti deboli dei toscani è il ‘lato’ debole: creando densità in zona palla, un cambio gioco sull’esterno opposto lascerebbe tanto spazio alla squadra avversaria, soprattutto sulle fasce, considerato il fatto che gli esterni bassi lasciano sfogo delle corsie per favorire la copertura al centro.