Straordinario l’impatto in bianconero del polacco che in un mese ha già ribaltato le gerarchie
RISORSA – Che Arkadiusz Milik sia sempre stato un attaccante di buon livello non è di certo una notizia che faccia clamore ma che in appena un mese dal suo arrivo, il calciatore polacco abbia stravolto l’identità offensiva della squadra, questa si che è una sorpresa. Era infatti il 26 agosto 2022, storia recente anzi recentissima, eppure l’ex attaccante di Napoli e Marsiglia sembra nei meccanismi bianconeri da anni.
4 gol realizzati in poco più di 30 giorni hanno convinto tutti, Allegri compreso, a far togliere l’etichetta da vice Vlahovic e ad affidare il ruolo di attaccante titolare ad Arek che sta letteralmente scompaginando le gerarchie offensive e imponendo all’allenatore bianconero di cambiare modulo. E pensare che la Juventus era stata pensata e pianificata per giocare con un 4-3-3, e pensare che Milik era solo un profilo alternativo ai vari Arnautovic, Morata, Muriel, Depay che sono stati a più riprese accostati alla casacca della Vecchia Signora. L’arrivo del polacco invece ha tutte le sembianza dell’affare da ultimi giorni di mercato, con un riscatto da 7 milioni da versare nelle casse dell’OM che profuma di occasione. La qualità di Arek non la scopriamo certo oggi: il giocatore fu acquistato dal Napoli come erede di Higuain, passato proprio alla Juventus nel 2016, il suo tragitto è stato rallentato da un doppio infortunio ai legamenti del crociato del ginocchio che hanno inevitabilmente frenato la sua ascesa. Eppure malgrado questo doppio stop terribile, Milik è tornato a mostrare le sue qualità, prima con la maglia azzurra in un ruolo da comprimario complice l’ascesa di Mertens nel ruolo di centrale e poi nella sua esperienza marsigliese in cui è riuscito a realizzare 30 reti in 55 presenze. Il suo arrivo in bianconero doveva relegarlo all’ennesimo ruolo da comprimario ma Arek si è ribellato subito riuscendo ad imporsi a suon di gol e mostrando tutte le sue qualità da bomber di area di rigore. Essendo un giovane esperto, forte dei suoi 28 anni, Milik deve migliorare la sua intesa in campo con Vlahovic, ma i due giocatori sono di indole due generosi e stanno cercando di costruire un feeling anche fuori dal campo. Nella partita con il Bologna entrambi sono andati a segno e in attesa del recupero di Chiesa sembra oggettivamente difficile rinunciare all’ipotesi delle due punte con la Juve che aumenta sensibilmente il suo peso offensivo con due calciatori forti tecnicamente e fisicamente. Quando Di Maria sconterà la squalifica e l’esterno della nazionale sarà nuovamente arruolabile, toccherà ad Allegri trovare la quadra ma in questo momento rinunciare alle qualità di Milik sembra piuttosto difficile. Perché Arek in un mese si è preso la Juve e guai a chiamarlo alternativa.